Dal Fascismo alla partitocrazia - Due citazioni

1949: Giuseppe Maranini, dalla lezione inaugurale dell’Anno Accademico universitario di Firenze, 1949-1950 dal titolo: ‘’Governo parlamentare e partitocrazia’’.

“Le nuove forze associative scaturenti dalla lotta economica si politicizzano influendo sulla vita dei partiti in modo così decisivo da rendere ormai anacronistiche e impossibili libere e spontanee correnti di opinione, quali una volta erano in sostanza i partiti. I partiti dell’epoca nuova, si presentano come organismi disciplinati, dotati di burocrazia, finanza, stampa, inevitabilmente collegati alle organizzazioni economiche, sindacali, lobbistiche delle quali riflettano le lotte e gli interessi. Veri Stati nello Stato, ordinamenti giuridici cioè autonomi, essi mettono in crisi con il loro particolarismo e talvolta con il loro illiberalismo il debole Stato liberal-parlamentare, al quale si presenta un compito ben più grave di quello per il quale era attrezzato; non si tratta più di difendere l’individuo contro l’individuo, ma si tratta di difendere l’individuo e la legge contro potenti organizzazioni. Queste a loro volta traggono sempre nuovo alimento dal senso di panico potenziale che pervade gli individui a causa della carenza di diritto garantito dallo Stato. L’individuo, sentendosi indifeso dall’ordinamento statale, cerca negli ordinamenti minori e particolari la sua garanzia e a quegli ordinamenti paga il tributo di obbedienza che lo Stato non sa più esigere”.

1993: Giuliano Amato, dal discorso di dimissioni da Presidente del Consiglio, 22 aprile 1993.

(occorre) “far morire quel modello di partito-Stato che fu introdotto dal fascismo e la Repubblica aveva finito per ereditare, limitandosi a trasformare un ‘singolare’ in ‘plurale’.

“Quella che noi chiamiamo la degenerazione progressivamente intervenuta nei partiti italiani, quel loro lasciare vuota la società”, quel loro divenire poco alla volta “erogatori di risorse disponibili attraverso l’esercizio del potere pubblico, questa degenerazione è stata il ritorno o la progressiva amplificazione di una tendenza forte della storia italiana e che nella storia italiana era nata negli anni Venti e Trenta, con l’organizzazione di ‘quel’ partito”. “È dato di fatto che il regime fondato su partiti che acquisiscono consenso di massa attraverso l’uso della istituzione pubblica è un regime che nasce in Italia con il fascismo e che ora viene meno. E non a caso. Nello stesso momento viene meno quel regime economico fondato sull’impresa pubblica che era nato negli anni Trenta. Ed è un regime economico e un regime di partiti che attraversa per certi aspetti pure un cambiamento importante, pure fondamentalissimo, come quello del passaggio tra quel regime e la Repubblica e che viene meno ora”.