Siria, l’Onu vuol addossare tutta la colpa ad Assad. Mosca si oppone

Dalla Rassegna stampa

La Russia ha bloccato un progetto di dichiarazione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che condannava i bombardamenti dell’esercito siriano su Aleppo. Lo hanno riferito fonti diplomatiche. Questa dichiarazione, promossa dalla Gran Bretagna, non vincolante, avrebbe dovuto raccogliere, per essere adottata, l’approvazione dei 15 Paesi membri, ma Mosca ha rifiutato che il suo alleato siriano fosse l’unico messo in causa e Londra, alla fine, ha ritirato la proposta. Mosca aveva già bloccato il 19 dicembre un simile progetto di dichiarazione presentato dagli Stati Uniti. Il testo britannico esprimeva unilateralmente «l’indignazione davanti ai raid quotidiani condotti dal governo siriano contro la città di Aleppo che hanno provocato 700 morti e più di 3.0000 feriti dal 15 dicembre». Non una parola dunque sulle azioni terroriste dei ribelli e sul ruolo dei mercenari stranieri in Siria. Intanto il leader del Cremlino Vladimir Putin ha discusso con il presidente iraniano Hassan Rohani dei problemi internazionali attuali, tra cui il dossier nucleare iraniano, la Siria e la preparazione della conferenza internazionale di pace Ginevra-2. E a quanto pare ci sarà anche il ministro degli Esteri Emma Bonino domenica a Parigi alla riunione del Gruppo degli amici della Siria. Lo conferma la Farnesina. Alla riunione parteciperanno i ministri degli Esteri del Gruppo degli 11 Paesi amici della Siria che incontreranno la Coalizione siriana, unione dell’opposizione (notoriamente divisa in più fazioni che quotidianamente si affrontano con le armi), a 10 giorni dalla conferenza di pace del 22 gennaio in Svizzera.

Intanto procede la distruzione di armi chimiche siriane, grazie all’ok di Damasco agli accordi internazionali. La Germania distruggerà parti di componenti delle armi chimiche siriane sul proprio territorio. Lo annuncia il ministro degli Esteri tedesco Frank Walter Steinmeier: «Nessuno, che disponga delle capacità tecniche, si può sottrarre», ha detto Steinmeier annunciando la partecipazione della Germania alla distruzione di armi chimiche siriane. L’operazione, ha precisato, sarà eseguita dalla Società per l’eliminazione di armi chimiche e residui militari Geka, con sede a Munster, in Bassa Sassonia. Probabilmente, ipotizza la Dpa, si tratta di diverse centinaia di tonnellate di una sostanza chimica che si sviluppa dalla separazione del gas nervino in elementi non pericolosi. Questo primo passaggio del processo di distruzione di armi chimiche sarà condotto dagli Stati Uniti su una nave. La sostanza destinata a essere presa in carico dai tedeschi sarà portata in container per nave in Germania e quindi trasferita via tir o ferrovia nell’impianto di combustione di Munster. La sostanza chimica viene completamente distrutta nella combustione. I residui che ne derivano sono solo individuati come sali innocui.

 

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