Siria, arriva in Italia la nave con le ami chimiche "Non ci saranno rischi"

Dalla Rassegna stampa

«Il vertice di pace sulla Siria di "Ginevra 2" si deve tenere e deve essere un successo». Il messaggio che arriva dalla riunione di Parigi dei ministri degli Esteri degli "Amici della Siria" è quasi un ultimatum. Un appello rivolto alle varie anime dell’opposizione siriana che ancora rifiutano di partecipare al tavolo sapendo che a "Ginevra 2" sono stati convocati anche i rappresentanti del governo siriano, cioè di Bashar el Assad. Ma gli amici della Siria (Usa, Francia, Italia, Gb, Germania, Turchia, Egitto, Arabia Saudita, Giordania, Emirati Arabi Uniti e Qatar) giurano che per il presidente siriano eper la sua famiglia non c’è più un futuro politico in Siria. Un accordo si troverà soltanto se lui in qualche modo lascerà il potere. La riunione di ieri a Parigi del gruppo di paesi che appoggia l’opposizione contro Assad è servita soprattutto a questo, a metter pressione sull’opposizione perché non faccia fallire la convocazione di Ginevra 2 concordata per il 22 gennaio innanzitutto fra Stati Uniti e Russia. Ma c’è stato un ruolo importante anche per l’Italia: il ministro degli Esteri Emma Bonino ha confermato che l’Italia accetterà che sul proprio territorio, per poche ore, transitino circa 350 tonnellate di armi chimiche siriane imbarcate in Siria su una nave danese e che devono essere trasferite su una nave americana che poi le distruggerà in alto mare.

Ieri il Wall Street Journal aveva scritto che molte proteste di sindaci e presidenti di Regione ai piani del governo avrebbero quasi bloccato il progetto che prevede il trasbordo nel porto italiano. Ma secondo fonti del governo Letta «il piano va avanti, stiamo prendendo tutte le cautele necessarie, ma l’Italia conferma l’intenzione di aiutare lo smaltimento di questi componenti chimici». Anzi Emma Bonino ha dichiarato che il porto prescelto verrà annunciato il 16 gennaio, durante una audizione alla Camera dei Deputati alla quale parteciperà anche il direttore generale dell’Organizzazione Onu per la Proibizione delle Armi Chimiche, Ahmet Uzumcu. È probabile che il trasbordo possa avveni- re anche prima dell’annuncio pubblico, perché ormai i gas chimici sono già stati imbarcati da tempo sulla nave danese. Nelle ultime ore i tecnici del Ministero degli Interni, di quello della Difesa e della Marina Militare avrebbero individuato alcuni criteri, fra cui la distanza da un centro abitato e la profondità delle acque del porto che portano a ritenere che il trasbordo potrebbe avvenire a Gioia Tauro oppure nel porto militare di Augusta. E intanto si continua a combattere a morire in Siria. Nel Paese continuano imassacri. E l’Osservatorio siriano per i diritti umani annuncia un bilancio drammatico di almeno 700 morti in meno dieci giorni, nei combattimenti tra i ribelli e gli jihadisti nel nord.

 

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