Marco Pannella: i “contro” dei radicali verso il regime PD/PDL e sui massimi dirigenti “democratici” del PD. Le stesse attualissime e sempiterne proposte al Partito Democratico

Marco Pannella 2011

Poiché sembrerebbe non esistere un solo iscritto militante o dirigente che osi farlo, il Pd da anni rifiuta anche con noi Radicali/Democratici qualsiasi dibattito pubblico o anche solo riservato con noi Radicali, perché – noi - democratici davvero. Il Regime – del quale sono storicamente pienamente parte dirigente – risolve il problema con un comportamento letteralmente e ferocemente di stampo totalitario fascio militar-comunista contro i Diritti Umani e Costituzionali del popolo italiano, cui viene vietato di conoscere e giudicare, in primo luogo, comportamenti ed esistenza dei Radicali.

Noi oggi, ora torniamo a chiedere formalmente pubblicamente, (clandestinamente) ai PD quel che democraticamente proponiamo anche a tutte le altre “forze” di Regime, e no.

  1. la Riforma elettorale ( e istituzionale) di stampo uninominale maggioritario, incluso quindi anche quello “francese” a doppio turno, per il quale si affermò essersi pronunciata “all’unanimità” la loro assemblea congressuale. Da allora, il Pd ha perseguito in tutti i modi una “riformetta” che coincida o sia almeno compatibile con gli obiettivi dell’UDC e della Lega cioè anche con quelli (ancora da definirsi?) del Pdl. Al massimo propone al popolo italiano qualsiasi riforma che sia inclusa nell’arco che separa (o meglio unisce) Porcellum e Mattarellum. Come qui di seguito provato:
  2. fra i massimo dirigenti del Pd si sono pubblicamente proposti o chiaramente vengono perseguiti obiettivi di maggioranza e di governo:
    • A. Maroni – Alfano – Casini – Bersani – Di Pietro.
    • B. Casini – Alfano o Formigoni – Bersani – Di Pietro – Vendola
    • C. In nessun caso le suddette opzioni sono state pubblicamente attaccate o anche solo criticate, assolutamente in nessun caso, fra i possibili alleati o schieramenti proposti e auspicati dai massimi dirigenti del PD, sono stati inclusi i Radicali.
  3. il PD, già ormai da anni ha totalmente abbandonato qualsiasi lotta o anche qualche semplice forma di auspicio delle “riforme” sociali e civili in passato proprie come i (Pacs) “Patti civili di solidarietà” e i (DICO)“Diritti e doveri dei conviventi” sono pronti, sono disposti a riassumere questi obiettivi?
  4. stessa solfa per tutti, ma proprio tutti: i suddetti dirigenti, in quanto tali, infatti così operano anche nei confronti delle altre Riforme sociali, quelle dette in Italia “etiche”!
  5. il PD, su debito pubblico, debito ecologico, problemi delle riforme pensionistiche e forza determinante delle posizioni conservatrici, cioè del resto della partitocrazia.
  6. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha dichiarato che la giustizia costituisce “questione di prepotente urgenza” sul piano costituzionale e civile; e che la realtà carceraria rappresenta “un'emergenza assillante, fuori del trattato costituzionale, che ci umilia in Europa e nel mondo”.

Egli ha quindi sollecitato dalla politica “uno scatto e delle risposte”, sull’una e sull’altra questione.

Su questo, il PD ha posizioni quantomeno equivoche, per non dire repellenti, arrivando persino a negare - nel Senato autoconvocato - un voto favorevole alla mozione radicale, che chiedeva sulla situazione disastrosa della giustizia e della carceri, almeno di aprire un dibattito e di informare l’opinione pubblica.

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