
Poiché sembrerebbe non esistere un solo iscritto militante o dirigente che osi farlo, il Pd da anni rifiuta anche con noi Radicali/Democratici qualsiasi dibattito pubblico o anche solo riservato con noi Radicali, perché – noi - democratici davvero. Il Regime – del quale sono storicamente pienamente parte dirigente – risolve il problema con un comportamento letteralmente e ferocemente di stampo totalitario fascio militar-comunista contro i Diritti Umani e Costituzionali del popolo italiano, cui viene vietato di conoscere e giudicare, in primo luogo, comportamenti ed esistenza dei Radicali.
Noi oggi, ora torniamo a chiedere formalmente pubblicamente, (clandestinamente) ai PD quel che democraticamente proponiamo anche a tutte le altre “forze” di Regime, e no.
- la Riforma elettorale ( e istituzionale) di stampo uninominale maggioritario, incluso quindi anche quello “francese” a doppio turno, per il quale si affermò essersi pronunciata “all’unanimità” la loro assemblea congressuale. Da allora, il Pd ha perseguito in tutti i modi una “riformetta” che coincida o sia almeno compatibile con gli obiettivi dell’UDC e della Lega cioè anche con quelli (ancora da definirsi?) del Pdl. Al massimo propone al popolo italiano qualsiasi riforma che sia inclusa nell’arco che separa (o meglio unisce) Porcellum e Mattarellum. Come qui di seguito provato:
- fra i massimo dirigenti del Pd si sono pubblicamente proposti o chiaramente vengono perseguiti obiettivi di maggioranza e di governo:
- A. Maroni – Alfano – Casini – Bersani – Di Pietro.
- B. Casini – Alfano o Formigoni – Bersani – Di Pietro – Vendola
- C. In nessun caso le suddette opzioni sono state pubblicamente attaccate o anche solo criticate, assolutamente in nessun caso, fra i possibili alleati o schieramenti proposti e auspicati dai massimi dirigenti del PD, sono stati inclusi i Radicali.
- il PD, già ormai da anni ha totalmente abbandonato qualsiasi lotta o anche qualche semplice forma di auspicio delle “riforme” sociali e civili in passato proprie come i (Pacs) “Patti civili di solidarietà” e i (DICO)“Diritti e doveri dei conviventi” sono pronti, sono disposti a riassumere questi obiettivi?
- stessa solfa per tutti, ma proprio tutti: i suddetti dirigenti, in quanto tali, infatti così operano anche nei confronti delle altre Riforme sociali, quelle dette in Italia “etiche”!
- il PD, su debito pubblico, debito ecologico, problemi delle riforme pensionistiche e forza determinante delle posizioni conservatrici, cioè del resto della partitocrazia.
- Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha dichiarato che la giustizia costituisce “questione di prepotente urgenza” sul piano costituzionale e civile; e che la realtà carceraria rappresenta “un'emergenza assillante, fuori del trattato costituzionale, che ci umilia in Europa e nel mondo”.
Egli ha quindi sollecitato dalla politica “uno scatto e delle risposte”, sull’una e sull’altra questione.
Su questo, il PD ha posizioni quantomeno equivoche, per non dire repellenti, arrivando persino a negare - nel Senato autoconvocato - un voto favorevole alla mozione radicale, che chiedeva sulla situazione disastrosa della giustizia e della carceri, almeno di aprire un dibattito e di informare l’opinione pubblica.
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