Vaticano nel mirino sul web. I Radicali: i vescovi spieghino in tv

ROMA - È ancora polemica sulle agevolazioni fiscali concesse alla Chiesa. Con il segretario dei Radicali italiani, Mario Staderini, che dopo aver proposto un emendamento per reintrodurre l`Ici sugli immobili di proprietà del Vaticano, rilancia chiedendo un dibattito televisivo «perché gli italiani possano farsi un`idea»: E invita come controparte Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, quotidiano della Cei, che ieri dedicava ampio spazio alla questione: «Parlare male della Chiesa è una tentazione antica e ritornante, a molti dà fastidio perché sa ascoltare la gente, ne amplifica la voce e le attese, ne è sostenuta e la sostiene». In un editoriale di Patrizia Clementi si spiegava che «l`esenzione lei non è costruita ad hoc per le istituzioni cattoliche ma riguarda tutte le attività non commerciali di rilevante valore sociale, anche laiche» e che i «lo sconto del 5o% sull`Ires si applica a soggetti no profit impegnati in opere di beneficenza e assistenza, non solo quelli di ispirazione cattolica», concludendo che «la rinuncia al gettito da parte dello Stato, o dei Comuni nel caso dell`Ici, non costituisce una privazione per la collettività ma il sostegno ad una meritoria opera i cui benefici ricadono sulla stessa comunità» e che altrimenti tornerebbero a carico dell`ente pubblico. Non la pensa così il popolo della Rete che affolla il web di proteste. Su Facebook sono già oltre 95 mila i «Mi piace» accanto al gruppo intitolato: «Vaticano pagaci tu la manovra fiscale». Si calcola che i mancati incassi relativi a lei e Ires più gli introiti dell`8 per wooo valgano intorno ai 3 miliardi di euro. Replica Staderini che «nessuno vuole fare pagare l`lei agli edifici di culto, quanto abolire l`esenzione per le attività commerciali svolte da enti ecclesiastici, come quelle ricettivo-turistiche, assistenziali, didattiche, ricreative, sportive e sanitarie, equiparandoli a chi fa le stesse cose senza insegna religiosa». Il segretario radicale sostiene inoltre che la riduzione Ires «opera a priori, indipendentemente dal fatto che gli enti facciano davvero beneficenza». Inoltre invita «il Pd ma anche Di Pietro e Vendo- la ad uscire allo scoperto ed esplicitare la propria posizione». Ma almeno dal Pd per ora non arrivano adesioni. Dopo i no del presidente Rosy Bindi, condiviso dal leader Udc Pier Ferdinando Casini, ieri per i democratici ha espresso contrarietà Giorgio Merlo prendendo le distanze dall`«attacco strumentale alla Chiesa italiana sul tema dei cosiddetti privilegi fiscali» definendolo falso e tendenzioso. «Spiace rilevare che all`interno del Pd, notoriamente partito né anticlericale né laicista, spuntino dirigenti e singolari personaggi che appoggiano questa fantomatica battaglia contro l`azione caritativa e missionaria della Chiesa. Reminiscenza del passato o colpo di sole?».
© 2011 Corriere della Sera. Tutti i diritti riservati
SU