Una mossa a lungo attesa ma ancora insufficiente

Tanto rumore: non per nulla, ma obiettivamente per poco. Troppo poco, se si guarda alle attese dei consumatori e delle imprese, che dall'intervento del Governo per liberalizzare i contratti più diffusi in ambito bancassicurativo si attendevano sicuramente di più. Ci sono passi avanti e passi indietro: per un fronte come quello dei conti correnti, nei quali i clienti che cercheranno un risparmio potranno finalmente ottenere una sensibile riduzione dei costi di base, ce ne sono altri, come quello delle polizze bancassicurative richieste obbligatoriamente per chi intende accendere un mutuo, nei quali l'azione di liberalizzazione è di una debolezza talmente evidente da essere quasi imbarazzante.
Proprio questi prodotti, come ha spiegato «Plus24» nel servizio di copertina di sabato 21 gennaio, sono fonte di cospicue entrate, liquidità e utili per il settore bancario.
Ma non finisce qui. L'Italia si conferma il Paese dell'eterno provvisorio: l'abrogazione delle norme che nei mesi scorsi avevano eliminato la commissione di massimo scoperto è un regalo al settore bancario e uno schiaffo alle famiglie indebitate, alle micro, piccolissime e piccole imprese.
Oltretutto, questa mossa che torna a scompaginare un quadro normativo e regolamentare in perpetuo movimento non contribuirà sicuramente a chiarire il quadro della giurisprudenza che faticosamente stava crescendo nelle aule dei Tribunali. Peggio: arriva nel momento della massima crisi economica da decenni in qua. Un tempismo alla rovescia che lascia senza parole.
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