"Un carcere disumano". I Radicali manifestano e raccolgono firme

Un Venerdì Santo che fa luce sulla disumanità in cui è costretto a vivere non solo chi è recluso in carcere, ma anche chi vi lavora. La cosiddetta Settimana di Passione indetta dai Radicali su tutto lo Stivale, iniziata ieri a Verona con una raccolta firme di fronte al carcere, domani tornerà a fare tappa anche nella nostra cttà. Familiari dei detenuti, volontari e persone sensibili alla tematica di una giustizia "inadeguata piena di lacune", si raduneranno di fronte alla casa circondariale di Montorio, in segno della loro vicinanza a un mondo chiuso tra disagi enormi e il non rispetto della dignità di chi lo popola. «Da tempo proseguiamo la battaglia per l’amnistia e 1a riforma della giustizia penale e civile» ricorda Maria Grazia Lucchiari della direzione nazionale di Radicali Italiani che ieri mattina raccoglieva firme di fronte a Montorio. «La nostra battaglia parta da una realtà disumana e lo fa a Pasqua, per pungolare la tradizione cattolica del Paese a essere sensibile sulle gravi mancanze che regnano tra le sbarre delle carceri. Ma l'obiettivo ha poi un raggio più lungo, e punta ad una riforma complessiva di quella giustizia che calpesta anche i cittadini comuni, soggetti a lungaggini burocratiche e processi che finiscono in prescrizione». L'invito a radunarsi di fronte al carcere, domani alle 15, va quindi a tutti. «Abbiamo raccolto una sessantina di firme soprattutto dei familiari dei carcerati, ma anche di volontari e cappellani. Chi ha dato la sua adesione alla nostra iniziativa, abbraccia la proposta di fare rete tra detenuti, mondo esterno e comunità penitenziaria, per riportare legalità e dignità in un sistema ormai al collasso»
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