Toscana: sulla riapertura del carcere a Pianosa regione "disponibile e collaborativa". Lensi (Radicali): riapertura controproducente e inutile

Dalla Rassegna stampa

“Sulla riapertura del carcere nell’isola di Pianosa la Regione ha una posizione collaborativa purché l’isola rimanga turisticamente accessibile e si intervenga per ridurre la pressione carceraria sulle altre strutture presenti in Toscana”. Lo ha detto il presidente della Regione, Enrico Rossi, durante il consueto breafing con i giornalisti, rispondendo ad alcune domande in merito all’ipotesi di tornare ad utilizzare lo storico e ormai abbandonato carcere esistente su una delle perle dell’Arcipelago Toscano.
“Nella nostra regione - ha detto Rossi - ci sono oggi circa 4.200 detenuti contro una capienza massima delle strutture carcerarie di 3.200. Il 30 per cento di sovraffollamento è francamente eccessivo. Mi piacerebbe molto poter costruire con il governo un rapporto tale in grado di risolvere in modo strutturale il problema del sovraffollamento delle nostre carceri. E se su questo il Governo fa sul serio, anche noi siamo disposti a fare sul serio e non intendo mettere vincoli regionalistici rispetto all’esigenza reale di sfoltire gli altri istituti perché si tratta di una questione nazionale”. Il presidente Rossi ha ricordato poi che tra le altre misure da prendere rispetto al “pianeta carcere” c’è l’esigenza di andare verso la custodia attenuata per una parte dei detenuti e sfruttare le risorse e i servizi presenti sul territorio in funzione del recupero dei giovani carcerati e in particolare dei tossicodipendenti.

Lensi (Radicali): riapertura di Pianosa controproducente e inutile

Il consigliere provinciale con l’Associazione Tamburi: “Unica soluzione utile un provvedimento di amnistia. Via a raccolta di firme su sei referendum”.
“La decisione del Presidente della Regione Enrico Rossi di riaprire il carcere di Pianosa non solo è inutile ma anche controproducente”, dichiarano il consigliere provinciale radicale, nel Gruppo Misto, Massimo Lensi e il segretario dell’Associazione Tamburi Maurizio Buzzegoli. “Come radicali - spiegano - consideriamo che l’unica soluzione utile per risolvere il problema della giustizia e del carcere sia un provvedimento di amnistia. Nei prossimi giorni inizieremo una raccolta firme su sei referendum che riguarderanno temi inerenti alla giustizia come abolizione dell’ergastolo e della custodia cautelare”.

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