Teramo: detenuto di 73 anni muore in cella, "molto probabilmente" per un arresto cardiaco

Dalla Rassegna stampa

Ancora un detenuto morto nel carcere di Teramo. È successo ieri, 8 maggio. Il detenuto, G.G., di 73 anni, è morto a causa molto probabilmente per arresto cardiaco all’interno della cella del Reparto “protetti” alle ore 22.50.
L’istituto teramano potrebbe ospitare 240 detenuti invece ne ospita 420, di questi, oltre 300 soffrono di problemi psichiatrici e di salute con difficile gestione, “scaricati” a Teramo per il solo fatto che vi è il servizio di guardia medica h 24 ,un servizio di cardiologia e una psichiatra per alcune ore la settimana.
“Nonostante tutte le problematiche ripetutamente denunciate dai sindacati”, spiega oggi il Sappe, “(la gravissima mancanza di personale pari a n. 60 unità e circa 15.000 giorni di ferie da fruire e continui richiami in servizio del personale in ferie o di riposo e il sovraffollamento carcerario pari all’80%), il Provveditore Regionale per l’Abruzzo e Molise Bruna Brunetti, ha, nonostante tutto, d’imperio, proceduto ha distaccare da mesi 4 agenti per il carcere di Pescara ed ha disposta che ulteriore unità fosse distaccata da lunedì per il carcere di Sulmona”.
Le organizzazioni sindacali si dicono “stanche di subire i soprusi del Prap Pescara” e comunicano che la prossima settimana “terranno un sit-in di protesta davanti alla prefettura di Teramo per sensibilizzare le autorità locali sui gravissimi problemi del carcere di “Castrogno” diventato oramai la pattumiera d’Abruzzo”.

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