Tamburino (Capo del Dap): il Decreto Legge Cancellieri è risposta all'Unione europea perchè è misura strutturale

“Questa è la risposta all’Europa. L’Ue non ci chiede un fuoco di paglia ma un insieme di soluzioni strutturali”. Giovanni Tamburino, Capo Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria (Dap) commenta così il decreto legge approvato oggi in Consiglio dei ministri per risolvere i problemi penitenziari.
“Questo insieme di misure strutturali -spiega- va completandosi con cautela, ma anche con la decisa volontà di arrivare a ridurre finalmente il sovraffollamento carcerario”. Per il numero uno del Dap, oggi è stato fatto “un passo prudente e attento nella direzione di una maggiore ampiezza delle alternative al carcere. Un pacchetto di misure - rimarca Tamburino - che si rivolgono soprattutto alla discrezionalità del magistrato affinché, cadute alcune rigide preclusioni, sappia gestire le alternative alla detenzione in carcere”.
“Siamo sulla strada giusta - ribadisce il Capo del Dap - anche se è solo uno dei passi che si devono compiere, a cominciare dall’esigenza di completare l’ammodernamento delle strutture penitenziarie”. “Occorre quella innovazione nel modo di gestione del detenuto - prosegue Tamburino - che possa dare la massima sicurezza alla società. Un risultato che si ottiene spingendo il detenuto verso il lavoro e l’assunzione di responsabilità, valorizzando il tempo della pena con la formazione e lo studio, per un pieno reinserimento sociale”.
“Le misure varate dal Cdm - conclude - vanno a completare un quadro che, grazie agli interventi del Parlamento - prima nel 2010 e poi nel 2012 - ha portato già a una diminuzione di circa 3.000 detenuti. Questi interventi dovranno alimentare la tendenza alla flessione, che dovrà essere costante”.
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