Se i piccoli creano più lavoro dei grandi

Il meglio sta nel piccolo verrebbe da dire leggendo l'ultimo studio della Commissione Ue e i dati elaborati dalla Fondazione Impresa. Dal 2002 al 2010 - mostra Bruxelles - le Pmi dei Ventisette hanno creato il doppio di nuovi Posti di lavoro rispetto a quelle più grandi. Un ritmo di crescita dell'1% contro lo 0,5% registrato da quelle di taglia large. Non solo. Le piccole aziende italiane fino a 20 dipendenti esportano di più di quelle tra 250 e 500 dipendenti, tanto che in dieci nicchie merceologiche la crisi sembra già alle spalle.
Un mix di buone notizie che incorona le Pmi ad asso nella manica da calare sul tavolo della recessione economica. La strategia di gioco dell'esecutivo europeo si muove in tre direzioni: più capitale per creare nuove imprese, meno burocrazia e un sostegno più forte all'internazionalizzazione. Per l'Italia, però, la strada è in salita, perché sconta un differenziale elevato con altri Paesi, come la Germania, rispetto alla performance complessiva della Ue.
Chissà se i tentativi attesi dal governo Monti sul fronte delle liberalizzazioni e delle semplificazioni riusciranno a ridurre il divario o se si riveleranno ancora una volta un déj à vu.
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