Sassari: nuovo carcere senza collegamento autobus, protesta della Garante e del Sindaco

Entro la fine del mese di giugno il carcere di Bancali aprirà i battenti. Ma restano irrisolti diversi problemi come il mancato finanziamento del collegamento urbano fra Sassari e la nuova struttura penitenziaria. Una decisione che ha contrariato, e non poco, il sindaco Gianfranco Ganau.
“Abbiamo appreso con disappunto che La Regione Sardegna ha dato parere contrario per la realizzazione ed il finanziamento di una tratta di collegamento urbano con il nuovo carcere di Bancali, chiedendo all’Azienda Trasporti Pubblici cittadina, l’attivazione a scapito di altre linee - afferma Ganau.
Evidentemente la Regione non è a conoscenza dell’inadeguatezza dei collegamenti del trasporto pubblico locale urbano, dovuti allo sviluppo della città di questi anni che penalizza soprattutto le periferie e quindi rende impensabili tagli delle tratte già esistenti”.
Secondo Ganau “spaventa l’insensibilità dell’Amministrazione regionale rispetto alle problematiche di una struttura nuova e così delegata quale quella rappresentata dal nuovo carcere, dove risiederanno, opereranno e si recheranno detenuti, agenti di polizia giudiziaria, avvocati, agenti di polizia penitenziaria, dirigenti del carcere, assistenti sociali e famiglie di detenuti per un totale di migliaia di persone”.
Altrettanto dura la reazione del Garante dei detenuti, Cecilia Sechi che si dice amareggiata e sconcertata per la decisione della Regione. “ Sappiamo tutti che il carcere di Bancali ha una capienza di molto superiore rispetto a quello di San Sebastiano ed è a tutti gli effetti una delle nuove carceri sarde che vengono edificate fuori dalla città - sostiene Cecilia Sechi.
Per tali motivi questa decisione della Regione implica un ulteriore isolamento del carcere rispetto alle visite dei familiari, ma anche degli altri visitatori dei detenuti, creando difficoltà per gli agenti, operatori e per tutti coloro che animano la vita carceraria tentando di rispettare l’articolo 37 della Costituzione.
Con la stessa amarezza sorprende che la Regione chieda all’Atp tagli sapendo che gli enti locali soci, comune e provincia, sono in una situazione di crisi tale da non poter più mantenere adeguatamente neppure i servizi di base per i cittadini, come più volte denunciato dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) e dal Consiglio delle Autonomie Locali della Sardegna”. Nel frattempo il segretario generale della Uil-Pa Penitenziari Eugenio Sarno ha visitato San Sebastiano, con uno sguardo al futuro.
“Per quanto ci è dato sapere - sottolinea Sarno - il nuovo carcere ospiterà anche una sezione destinata a soggetti sottoposti al 41-bis. Ciò porrà una riflessione sulle dotazioni organiche della polizia penitenziaria perché è certo che le circa 200 unità attualmente previste non saranno sufficienti a gestire la nuova struttura”.
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