Roma Sì Muove. Barca firma tre quesiti «Ora tocca ad Alemanno»

Il ministro per la Coesione Territoriale Fabrizio Barca ha firmato ieri mattina per tre quesiti referendari proposti dal Comitato «Roma Sì Muove»: il quesito sullo stop al consumo del suolo, quello per le famiglie di fatto e quello sul registro dei testamenti biologici.
Al banchetto erano presenti anche i promotori del comitato Mario Staderini e Umberto Croppi. «Ho deciso di sfidare il caldo per tre ragioni - ha spiegato Barca - Per il suolo perché, come cittadino romano ma anche come persona che gira il Paese, trovo stridente il contrasto tra l'occupazione del suolo e la quantità di edifici vuoti, non utilizzati e che rischiano di diventare ruderi; per il testamento biologico perché ho visto persone nella fase terminale della vita che non riescono a esprimere e a veder realizzate le loro volontà, circa le decisioni che riguardano l'ultimo tratto della loro esistenza. Sulle famiglie di fatto perché sono attorno a noi ovunque -ha proseguito- visibili, situazioni di persone che convivono con affetto e non riescono a beneficiare degli stessi diritti delle famiglie unite in matrimonio né in vita e talora neanche in morte».
A inizio agosto aveva firmato un referendum anche il ministro delle Politiche Agricole Mario Catania. Ieri mattina, subito dopo il ministro Barca, al banchetto di largo Argentina ha firmato l'ex ministro del governo Prodi Alessandro Bianchi.
«Hanno firmato già due ministri: Barca, che ringraziamo, e Catania. Hanno firmato parlamentari, consiglieri e oltre 15 mila cittadini. Eppure i vertici della politica romana proseguono nel loro silenzio. Alemanno non ci pensi troppo, venga a firmare e dica ai suoi consiglieri di prestarsi come autenticatori», ha detto Mario Staderini, cui ha fatto eco uno degli altri tre promotori, Umberto Croppi: «Alemanno ha detto che ci sta pensando, ma che secondo lui i quesiti sul testamento biologico e le famiglie di fatto sono inaccettabili sul piano dei valori. Evidentemente non ha letto bene i quesiti: lui stesso ha detto più volte che è giusto riconoscere i diritti alle coppie di fatto. Non è che il Comune istituisce una nuova forma di matrimonio. Il referendum chiede l'equiparazione di diritti soprattutto per le fasce più deboli. Quello sul testamento biologico, invece, non è il riconoscimento dell'eutanasia ma l'istituzione di un registro pubblico in cui vengono rese note delle prerogative che la legge già stabilisce».
Il comitato formato da Radicali, Verdi e Fli, propone otto referendum su trasporto pubblico, diritti, ambiente e riduzione dei costi della politica. La raccolta firme terminerà il 5 ottobre: l'obiettivo è raggiungere quota 50.000 firme.
© 2012 Il Tempo - Cronaca di Roma. Tutti i diritti riservati
SU