Cannabis, Magi e Perduca a Raggi: "Firma per legalizzazione sarebbe gesto di responsabilità verso romani. Da proibizionismo danni anche a gestione delle città"

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Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali italiani, e di Marco Perduca, coordinatore della campagna Legalizziamo!:

Rispondendo al direttore di Repubblica che le chiedeva perché, nonostante in passato si fosse espressa a favore, ora non volesse firmare la proposta di legge per la cannabis legale - cioè quella promossa da Radicali italiani e Associazione Luca Coscioni, aggiungiamo noi - Virginia Raggi risponde: "Non lo so. Non è un tema che ritengo fondamentale per un sindaco. Io mi sto occupando di tutt'altro". 

Una risposta che dimostra come la sindaca di Roma ignori che appoggiare questa riforma sia un gesto di responsabilità proprio nei riguardi della città che amministra e dei cittadini.
Se è vero, infatti, che il proibizionismo e il fallimento della lotta alla droga hanno prodotto danni gravissimi a livello transnazionale, è anche vero che la ricaduta sulle amministrazioni locali è enorme, in termini di sicurezza e disagio sociale. Oggi, di fatto, il mercato illegale della droga è libero: in tutti i quartieri della capitale è possibile acquistare a qualunque ora del giorno e della notte ogni tipo di sostanza, molto spesso sconosciuta a chi ne fa uso, con gravi rischi soprattutto per i più giovani. 
Tra i tanti benefici, legalizzare la cannabis darebbe un duro colpo alle piazze dello spaccio e alle narcomafie, come sostiene anche la Direzione Nazionale Antimafia, ed eviterebbe che i nostri giovani entrino in contatto con la criminalità, come ha spiegato il magistrato Raffaele Cantone. 
Non è un caso che non solo Chiara Appendino, ma anche Luigi De Magistris, Federico Pizzarotti e proprio ieri il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, oltre diversi altri amministratori locali, abbiano scelto di firmare la nostra legge di iniziativa popolare Legalizziamo.it.
Raggi quindi ci ripensi, c'è ancora qualche giorno per schierarsi a favore di questa proposta di buon senso, che trova d'accordo la stragrande maggioranza del paese". 
 

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