Roma: muore suicida agente scelto della polizia penitenziaria in servizio al Dgm

Un agente scelto della polizia penitenziaria si è suicidato, nel primo pomeriggio di oggi, lanciandosi dal quinto piano dell’abitazione in cui viveva con la madre a Roma. L’uomo R.N. 32enne, che si è lasciato cadere dal balcone, era effettivo presso il Dipartimento della Giustizia Minorile dove svolgeva servizio di autista ed era impiegato anche in compiti di tutela dell’attuale Capo del Dgm. Ne dà notizia Eugenio Sarno, Segretario Generale della Uil-pa Penitenziari.
“Purtroppo siamo costretti, ancora una volta, a diffondere queste tragiche notizie. Siamo costernati ed affranti - dichiara Sarno - per questa ennesima tragedia (5 sono i poliziotti penitenziari suicidatisi nel 2013). Esprimiamo i nostri sentimenti di vivo cordoglio alla famiglia, ai colleghi e agli amici, auspicando che nessuno intenda strumentalizzare questo triste episodio legandolo alle condizioni di lavoro della polizia penitenziaria. È pur vero che i suicidi di poliziotti penitenziari sono in numero maggiore rispetto alle medie (negli ultimi dieci anni sono 109 i suicidi) ma non sempre - conclude - è possibile determinare un nesso di casualità diretta con le condizioni lavorative. In ogni caso siamo pronti a rispondere ad ogni utile iniziativa che le Amministrazioni (Dap e Dgm) o lo stesso Ministro Cancellieri volessero programmare per approfondire questo triste fenomeno dei suicidi” dei baschi azzurri.
“Una morte atroce, che lascia sgomenti”, commenta Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), esprimendo vicinanza “ai familiari, agli amici, ai colleghi” e ricordando che “benché verosimilmente indotti dalle ragioni più varie e comunque strettamente personali” i suicidi “sono tanti, troppi: circa 100 dal 2000 ad oggi”.
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