Roma, coalizione da costruire

Dalla Rassegna stampa

Ci sono ragioni precise e ineludibili che portano i Radicali a giocare un ruolo importante nelle prossime elezioni amministrative romane. Da un lato il lavoro di analisi e studio dei problemi e delle questioni più critiche condotto negli ultimi anni, che ha prodotto denunce recepite in sede nazionale ed europea e ha svelato verità con cui l'amministrazione avrebbe dovuto fare i conti: la rovinosa gestione di servizi pubblici inadeguati agli standard europei, la proliferazione di partecipate utili solo a scopi clientelari, la perdita di controllo sul debito, la disastrosa situazione delle opere pubbliche, la totale mancanza di trasparenza dell'amministrazione, le manovre e manovrine di spartizione trasversale del consenso e delle risorse, la speculazione sull'emergenza abitativa e quella sui servizi di assistenza a rom e rifugiati.

Dall'altro, a partire da quell'analisi, la messa a punto di soluzioni in grado di incidere sulla vita della città e il tentativo di proporle come strumenti di governo da adottare per invertire la rotta: i referendum ecologisti di "Roma Sì Muove", bloccati a poche

firme dalle 50mila necessarie per aprire un dibattito sulla mobilità, sul verde pubblico e sul "lungo muro" di Ostia anni prima delle inchieste, le delíbere popolari "Accogliamoci" per il superamento dei campi rom e la riforma dell'accoglienza ai rifugiati, l'Anagrafe Pubblica dei Rifiuti, le iniziative sul patrimonio immobiliare e quelle per un piano alternativo di conversione delle risorse già accantonate per la seconda parte della Metro C in infrastrutture leggere, sostenibili e realizzabili, per raggiungere il traguardo, oggi lontanissimo, del 50% degli spostamenti urbani attraverso mezzi pubblici, come avviene nelle altre metropoli europee.

Si è trattato di un approccio unico nell'immobilismo parassitario del panorama politico capitolino, che ci ha permesso di riconquistare spazio politico ìn termini di visibilità e soprattutto di condivisione dei nostri obiettivi edelle nostre battaglie con altre forze politiche e sociali: un approccio che oggi pone il nostro metodo e le nostre proposte al centro di una campagna elettorale determinante per il futuro della città, e che ci conduce a proporci, con Riccardo Magi, come forza di aggregazione per quanti ritengono ormai indispensabile scardinare i meccanismi malati di un "modello Roma" pensato per accontentare partiti, clientele e poteri economici.

Chiunque si candidi a guidare la città nei prossimi anni non potrà che considerare quel metodo e quelle proposte come risorse, tanto più preziose in quanto legate ai risultati e al pragmatismo; specie in una situazione critica come quella romana, nella quale la sfiducia verso la politica rende necessario, già dalla campagna elettorale, raccogliere il consenso non solo sul "cosa", ma soprattutto sul "come" - con quali risorse e quali tappe - si pensa di realizzare gli obiettivi che ci si propongono.

Proprio per questo siamo convinti che rilanciare le nostre proposte come elementi chiave del riscatto, chiedendo che la coalizione che si candida a guidare la città venga disegnata da subito partendo dal "come", costituisca il contributo più solido che i Radicali siano in grado di offrire a Roma, al dibattito politico e in primo luogo a Roberto Giachetti: per la responsabilità di incarnare il cambiamento contro l'avanzare di illusioni populiste, che gli è stata affidata e che ha deciso di assumersi anche in ragione della sua "identità radicale".

 

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© 2016 l'Unità - 21/01/2016. Tutti i diritti riservati

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