Regione, Radicali in tribunale contro deputati e senatori

Agli annunci seguono le denunce. Il Partito Radicale mette nel mirino i consiglieri regionali eletti anche alla Camera e al Senato che non hanno ancora lasciato l'assemblea di via Capruzzi. Sono stati presentati oggi al tribunale di Bari undici ricorsi per altrettanti deputati e senatori con il doppio incarico, a partire dal governatore della Puglia Nichi Vendola. "Né il presidente della Regione, né altri dieci consiglieri (sei del Pdl, due di Sel e due del Pd) - hanno spiegato i Radicali - si sono dimessi entro i dieci giorni successivi alla loro elezione in Parlamento. Stanno violando l'articolo 122 della Costituzione (che al secondo comma recita: "Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una Giunta regionale e a una delle Camere del Parlamento", ndr). La Puglia ad oggi detiene il record di parlamentari con più ruoli pubblici.
A non aver ancora optato sono: Rocco Palese, Massimo Cassano, Pietro Iurlaro, Roberto Marti, Gianfranco Chiarelli e Lucio Tarquinio per il Pdl; Antonio Decaro e l'ex assessore al Bilancio Michele Pelillo per il Pd; l'ex assessore all'Agricoltura Dario Stefàno, Antonio Matarrelli e Nichi Vendola per Sel. In nessun caso si può parlare di doppio stipendio: il presidente del consiglio regionale Onofrio Introna ha esplicitamente sospeso gli emolumenti per gli undici. Nel caso dell'annunciata rinuncia al posto di deputato da parte del leader di Sel, il primo dei non eletti a scattare sarebbe Arcangelo Sannicandro. Un altro consigliere regionale.
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