Regina Coeli, appello al ministro

Il caso Regina Coeli - con i suoi risvolti drammatici legati al sovraffollamento, alla mancanza di 140 guardie, alle celle con i vetri rotti, l'acqua gelata, il riscaldamento insufficiente torna in Parlamento. É stata la radicale Rita Bernardini, che già lo scorso Natale aveva visitato il carcere di Trastevere con Marco Pannella e alcuni deputati del Pd, a rilanciare ieri la battaglia per la chiusura della prigione più famosa e discussa d'Italia.
Un'iniziativa legata all'intervista al Corriere del direttore di Regina Coeli, Mauro Mariani, che ha posto l'accento sulle carenze strutturali e di personale, e all'allarme suscitato dai due recenti decessi. Dieci giorni prima del trentenne Tiziano De Paola, trovato morto 1'11 febbraio in una cella della IV sezione a causa di un'overdose (la droga sarebbe filtrata dalla sala colloqui), il 30 gennaio nella VI sezione era infatti stato stroncato da un infarto Massimo Loggello, detto «homo», 46 anni.
La notizia era passata in sordina: di recente l'uomo, in carcere da 15 mesi per spaccio di stupefacenti, aveva fatto le analisi per togliere una ciste sotto l'ascella. «Non erano emersi problemi», raccontano i familiari, nonostante l'autopsia abbia chiarito che il cuore era molto affaticato. É sul ritardo dei soccorsi e l'assoluta mancanza di informazioni, comunque, che i Loggello non si danno pace. «Il medico, addirittura, non sapeva usare il defibrillatore», si dispera il fratello gemello, che per domani ha organizzato una manifestazione davanti ai «tre scalini» di via della Lungara.
E adesso è la radicale Rita Bernardini a chiedere «chiarezza a tutti i livelli su questa che è ormai un'emergenza umanitaria: la situazione di Regina Coeli è insostenibile, va chiuso». La deputata ieri mattina ha presentato un'interrogazione per chiedere al ministro della Giustizia, Paola Severino, «se non ritenga di disporre un'indagine amministrativa interna sulla morte di Tiziano De Paola» e «quali siano le informazioni in merito al decesso di Massimo Loggello, se siano in corso indagini della magistratura e/o accertamenti del- l'amministrazione per individuare eventuali responsabilità». Rita Bernardini conclude con altre due domande: «Quanto sono costate alle casse dello Stato le ristrutturazioni eseguite all'interno di Regina Coeli? E mai stata valutata la chiusura e la costruzione di un nuovo istituto?». La proposta dei Radicali è di vendere il complesso carcerario. «Con i soldi ricavati si potrebbe trovare una alternativa più che valida a Regina Coeli». Magari trasformando l'antico convento trasteverino delle martellate, come propose tempo fa il garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni, in un grande polo culturale «sul modello del Beaobourg» parigino.
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