Radicali: «Sull'amnistia noi non trattiamo»

Dalla Rassegna stampa

L'appuntamento è oggi in Senato in seduta straordinaria. «È straordinaria perché non convocata dal presidente o dai capigruppo ma dalle firme di 141 senatori. Un fatto che è capitato due volte in sessant'anni», tiene a sottolineare Emma Bonino durante la conferenza stampa "urgente" organizzata ieri alla Camera.

La straordinarietà dell'evento sul sovraffollamento delle carceri rischia di passare però in secondo piano, sminuendolo a «dibattito parlamentare qualunque, senza carattere di straordinarietà» a causa della decisione di far aprire la seduta con le comunicazioni del governo fatto che declassa di fatto la seduta straordinaria a convocazione ordinaria.

Sul «declassamento», però, spiega l'esponente radicale, «nonostante l'impegno del presidente del Senato Schifani a correggere la convocazione c'è stato il niet di quattro gruppi parlamentari, che hanno preteso che la seduta si svolgesse in questo modo». Secondo Marco Pannella - da ieri sera di nuovo in sciopero della fame e della sete - il Senato, verrà dunque riunito «non sappiamo bene nemmeno se come autoconvocato secondo Costituzione o per ascoltare, secondo ordinario Regolamento, le comunicazioni del governo». In ogni caso una cosa è certa, la richiesta dei Radicali è una ed una sola: amnistia.

Una battaglia che il partito porta avanti da anni, perché essa «non solamente interromperebbe la flagranza di un comportamento assolutamente criminale dello Stato partitocratico, contro lo Stato di diritto e la Repubblica democratica, contro centinaia e centinaia di migliaia, anzi di milioni, di persone» ma «costituirebbe il solo provvedimento atto ad avviare in modo irreversibile da subito il processo di riforma della giustizia, sovraffollata e disastrata almeno quanto le sue immonde carceri, contro la legalità internazionale, la legalità e giurisdizione europee e la stessa Costituzione». E domani la seduta sarà accompagnata da un sit in a piazza Navona (dalle 16) e una veglia che andrà avanti tutta la notte ( tra i nomi Dario Fo, Moni Ovadia e Serena Grandi). Intanto nei giorni scorsi il Guardasigilli, in vista della seduta di oggi, ha incontrato il presidente del Forum della sanità penitenziaria Roberto Di Giovan Paolo, per discutere dell'accesso limitato alle cure che, insieme al sovraffollamento, trasforma la detenzione nelle celle italiane in «trattamento inumano e degradante» sanzionato nel 2009 dalla Corte europea dei diritti umani. La parola d'ordine per Pannella è mala giustizia «una matassa da dipanare per interrompere l'illegalità» (e Bonino cita il numero di condanne europee per la durata eccessiva dei processi: più di 1000 in Italia, 54 in Germania, per capirci). Dalla sua anche il monito del presidente Napolitano - che nel 2005 partecipò alla marcia di Natale dei Radicali su questo tema - affinché prendano in considerazione ogni possibile soluzione a «una questione di prepotente urgenza sul piano costituzionale e civile».

L'amnistia «è per tutti senza eccezioni», dunque «riguarda anche Berlusconi, per questo alcuni pensano che mi sia venduto». Un tema caldo senza dubbio e, per il leader radicale, «non negoziabile».

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