RADICALI `Ici alla Chiesa, ecco l`emendamento

L e mense della Caritas non sono in discussione». Emma Bonino at- tacca così, per chiarire: chi dice che i radicali vogliono togliere ai «poveri al servizio di poveri» (Rocco Buttiglione) vuole solo «alzare un polverone». Per non affrontare sul serio il tema dell`eccesso di esenzioni fiscali riservate alle attività commerciali della Chiesa.
La Caritas, e le altre associazioni e enti e onlus del volontariato cattolico e laico, distribuiscono pasti gratis a chi non ne ha: che c`entra l`Ici? Bonino chiarisce il punto all`indirizzo di Av- venire, il giornale della Cei che in questi giorni martella contro le proposte radicali; ma anche all`indirizzo del leader Pd Bersani che ha invitato chi parla del tema «a farsi prima un giro nelle Caritas diocesane». I radicali sono «anticlericali per religiosità», dice il segretario radicale Mario Staderini, cioè generosamente vogliono «aiutare la Chiesa a restare povera e occuparsi di anime». Certo, nel bellissimo palazzo di via di Torre Argentina di cui i radicali hanno acquistato un piano, fra le suore benedettine e le suorine operaie (tutte deliziose coinquiline esent-Ici), il cartellone che campeggia nella sala-riunioni è un po` ammazzapreti: foto di processione di monaci buddisti scalzi, in cui Oliviero Toscano ha fotomontato il Papa in paramenti d`oro e babucce Prada.
E qui ieri i radicali hanno presentato l`emendamento alla manovra bis, quella che taglia a tutto e a tutti tranne che alle prebende di Oltretevere. Riguarda l`Ici, perché le altre voci, 8 per mille e Ires, non possono essere modificate con una legge ordinaria.
L`emendamento corregge la legge in vigore, che esenta gli immobili destinati ad attività di enti ecclesiastici e di beneficenza anche «non esclusivamente commerciali». Una formulazione introdotta nel 2006 dal ministro Bersani che, per Bonino, «apre cantieri di ambiguità». L`emendamento invece è lapidario: «L`esercizio a qualsiasi titolo di un`attività commerciale, anche nel caso in cui abbia carattere accessorio rispetto alle finalità istituzionali dei soggetti e non sia rivolta ai fini di lucro, comporta la decadenza immediata dal beneficio dell`esenzione dell`imposta».
Se la legge vigente lascia spazio a una «casistica di confine» come dice oggi Bersani pudicamente indicando le migliaia di esercizi che ingrassano esentasse all`ombra dei santuari, questa formulazione è chiara come un colpo d`accetta: paghino tutti.
Per capire le cifre del mancato introito, i radicali chiedono a tutti i sindaci di quantificare le perdite in termini di mancato gettito. «A Roma Alemanno nel 2009 ha risposto a un`interrogazione
popolare», dice Staderini. «25,5 milioni di euro, e 8 di arretrati persi». Non è poco: ai comuni oggi si tagliano 6 miliardi.
Quanto all`8 per mille, ci sarà in un ordine del giorno che chiede di rendere pubbliche le relazioni della commissione paritetica ItaliaVaticano che avrebbe dovuto`calmierare` H gettito dell`8 per mille, tesoretto che in vent`anni si è quintuplicato e ora è di «un miliardo di euro l`anno», spiega Staderini, «cinque volte il finanziamento al partiti». E per cancellare il cosiddetto «inoptato» (i soldi prelevati anche a chi, grazie a un meccanismo inventato a suo tempo da Tremonti, nella denuncia dei redditi non firma per l`8 per mille).
Quanto alla riduzione dell`Ires per gli immobili, gli enti ecclesiali ne beneficiano a priori, perché equiparati a enti di beneficenza (lo spiega il tesoriere Michele De Lucia). Nei palazzi di Propaganda Fide, a casa Bertolaso, nel palazzo di Lunardi si faceva beneficenza? Non esclusivamente. Ma questa sarebbe un`altra storia, scritta all`articolo 29 del Concordato.
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