I radicali: carceri, niente fondi per l'assistenza

Dalla Rassegna stampa

Iniziativa dei Radicali, ieri mattina in piazza Navona, per ricordare i detenuti morti nelle carceri di Roma e del resto del Paese. Ha osservato il senatore del Partito Radicale, Marco Perduca: «Il Lazio ha una grave mancanza di fondi per le attività trattamentali per il lavoro nelle carceri. Sono finiti i fondi. Come ha denunciato il garante dei detenuti. La Regione non ha mantenuto gli impegni prefissi per sostenere le imprese che aiutano i detenuti. C'è anche un altro problema, causato dal passaggio della sanità dal sistema centrale a quello regionale. Già i consiglieri regionali Rocco Berardo e Giuseppe Rossodivita hanno presentato interrogazioni rivolte al presidente della Regione. Il vero buco è l'assistenza psicologica di gente che passa 20 ore al giorno in una cella».

La manifestazione di ieri, in occasione della giornata internazionale dell'Onu contro la tortura, è stata caratterizzata dalla lettura in piazza Navona di 840 necrologi: tante sono le persone morte in carcere dal 2002. Hanno spiegato i Radicali: « È la tragedia di centinaia di detenuti defunti dietro le sbarre per suicidio, malattia o cause ancora da accertare». Circa 200 persone vestite di bianco, sotto una forca allestita per l'occasione, hanno letto a turno i necrologi, con nome e cognome e relativo istituto penitenziario. Tra i partecipanti la deputata radicale Rita Bernardini che ha parlato della «tortura quotidiana a cui sono sottoposte centinaia e centinaia di persone in carcere». «Abbiamo cercato con questa iniziativa - ha spiegato Irene Testa, coordinatrice del Gruppo carceri dei radicali italiani - di dare un nome e un volto a quello che finora erano solo numeri. Sollecitiamo le istituzioni a prendere provvedimenti urgenti di fronte a quella che è una vera e propria emergenza. Chiediamo un provvedimento di amnistia e lo facciamo con lo sciopero della fame e, come Pannella, anche con quello della sete».

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