Quel che Parisi non si aspetta affatto dal premier sulla Libia

Dalla Rassegna stampa

Al direttore - Pare che sia stato un giovane nero piantagrane a far scoppiare il casino a Tottenham. Ma Balotelli non stava a Manchester? Maurizio Crippa
 
Al direttore - Mi consenta di ripetere con lei il suo giudizio sulla guerra di Libia. "Una guerra aerea distruttiva in appoggio ad una fazione, una serie interminabile di bombardamenti che falliscono l'obiettivo strategico e politico, ma alimentano uno scontro sanguinoso con alto costo di vittime civili dissimulato dal circuito mediatico amico". Ho voluto ripetere per me e per il lettore le sue parole perché le condivido totalmente. Quello che non capisco è invece come possa poi invocare e attendere "l'impegno diretto di Berlusconi, che avrebbe tutta l'autorità per dire: siamo stati leali fino all'impossibile, ora basta". Autorità? Ma l'autorità ce l'ha chi la rivendica, la esercita, e si assume le responsabilità conseguenti. Le sembra autorevole un Presidente del Consiglio che di fronte alla guerra di Libia ha abdicato ai suoi doveri costituzionali, i più alti del suo ruolo, svestendosi delle sue responsabilità e attribuendole ad altri? "L'input più forte all'intervento -avrebbe detto anche recentemente secondo la Reuters- non è arrivato dagli Stati Uniti ma da un paese europeo. Io ero contrario, ma mi sono visto costretto ad accettare per la risoluzione e per un intervento preciso del capo dello stato e per il voto del Parlamento". "Io mi sarei affiancato alla signora Merkell, ma ho avuto le mani legate dopo il voto del Parlamento". Come se il Parlamento non avesse deliberato a partire da precise proposte del governo. Ma, il peggio del peggio, una volta dismessi gli abiti di presidente del Consiglio, quasi fosse Bossi o un semplice cittadino, si è permesso di ripetere "Ero e sono contrario all'intervento le cui conclusioni nessuno conosce". Aggiungendo "non ci dormo la notte", non si sa se nei panni delle famiglie dei civili libici bombardati di notte o in quelli della sua stessa famiglia destinataria, a stare a Verderami, di minacce di morte del dittatore libico. E sarebbe questa l'autorità che dovrebbe interrompere una guerra che non ha mai condiviso e meno che mai contribuito a dirigere verso un qualche obiettivo? Sarebbe questo l'alleato leale sul quale la Nato dovrebbe contare? Un alleato in piedi, che se partecipa, partecipa alla pari, alla decisione esattamente come alla pari partecipa alla azione. No caro Ferrara, lo dico col rispetto che sento di dovere a un estimatore di Berlusconi, appassionato ma tuttavia autonomo e critico come lei è sempre stato. Ma, mi consenta, non si possono chiedere né attendersi atti straordinari ad un premier da troppo tempo inchiodato agli affari ordinari. I suoi. La saluto con rispetto - Arturo Parisi
 
Al direttore - Downgrading. Nella misura in cui. Si, perché. Un'altra svolta. Inqualificabile. Immersa nel mozzafiato. La maison. Un giallo. L'armadietro. Rilassandosi. Spalmando. Una sfida. Lectio magistralis. In caserma. Spalmando. All'interno di una comunità. Mozzafiato express. Cartina di tornasole. Tribunale dell'Aja. Biotestamento bulgaro. Tutta l'erba. Un passo avanti. Un gotha. Da guinness. Una battuta. Un ,fascio. Ironizza. Format. Top set. Incastona. Inanella. Filiera. Condomeria. Alberto Arbasino
 
Al direttore - La Bce, le agenzie di rating, Sarkozy, la Merkel... Non è che sta operando quel Sim (Sistema imperialista delle multinazionali) con cui le Br ci hanno fracassato le palle per anni nei comunicati della direzione strategica? Frank Cimini
 
Al direttore - C'è un carcere utile in Italia. I detenuti lì lavorano, vanno a scuola, hanno la qualifica per impiantare pannelli solari, rivestono col cuoio la Costituzione, fanno bellissimi spettacoli teatrali con i cittadini e leggono un sacco. Sono 40 e stanno persino larghi. Non hanno mai litigato, nemmeno con i poliziotti, che sono 22, ma si danno tantissimo da fare, e aiutano la direttrice e il personale sanitario a realizzare un bellissimo progetto di recupero unico in Italia. Non è Bollate, che sta a Milano ed è considerato il fiore all'occhiello tra le patrie galere. No, si tratta di Spinazzola, in Puglia. Il ministro Alfano prima di lasciare via Arenula lo ha chiuso. E` troppo piccolo, quindi antieconomico. Come se il recupero di anche uno solo di quei detenuti non fosse un enorme guadagno. Nel giro di un mese detenuti e personale sono stati trasferiti tra le illegali e sovraffollate patrie galere. E il ministro Palma, invece di rivedere la scellerata e senza senso scelta di Alfano, ignorando persino l'allarme di Napolitano "il sovraffollamento ha prepotente urgenza sul piano costituzionale e civile" se ne va in vacanza per un mese in Polinesia. Insieme ai diritti, la civiltà, il buon senso. Annarita Digiorgio
 
Al direttore - Il formidabile attacco, sul Corriere, di Ernesto Galli della Loggia e Aldo Grasso all'imbarazzante silenzio della Rai sulla drammatica situazione dei mercati internazionali un primo risultato lo ha avuto. Colpita nell'orgoglio, la Rai ha richiamato parte delle truppe in ferie per seguire, intanto, un'altra vicenda che riguarda anch'essa milioni di italiani. Il temuto sciopero dei calciatori che minacciano di incrociare le gambe facendo saltare l'inizio del campionato. Sapremo tutto,nbasterà sintonizzarsi su "Tutto il calcio tributo per tributo". Gino Roca

© 2011 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati

SEGUICI
SU
FACEBOOK

Ti potrebbe interessare anche:

Dichiarazione di Michele Capano, tesoriere di Radicali Italiani:   Le parole del Presidente Mattarella testimoniano l'urgenza di rivedere il sistema dell'esecuzione penale minorile, che in Italia difetta di regole apposite diversamente da quanto accade in altri paesi europei, e in linea con...
Dichiarazione di Riccardo Magi e Michele Capano, segretario e tesoriere di Radicali Italiani, e di Barbara Bonvicini,tesoriera dell'Associazione Enzo Tortora Radicali Milano   Come Radicali Italiani vogliamo esprimere pieno sostegno alla battaglia nonviolenta del compagno Lucio Bertè,...
La tanto amata (a parole!) Costituzione italiana afferma che la pena ha come obiettivo rieducare il condannato. Nonostante lo spirito illuminato della Costituzione, le prassi che regolano le carceri in Italia e alcune leggi, hanno come obiettivo evidente punire e colpire soprattutto chi non ha...