Pullman turistici, nessuno ferma l'invasione Colosseo e dintorni, la sosta, è in terza fila

Sono ancora tanti. Troppi. Fermi ovunque in doppia e in terza fila. Soffocano il centro con i gas di scarico e lo nascondono con i corpi ingombranti. Come bisonti moderni, attraversano il cuore della città. Anche il rumore è insopportabile. Un continuo rombare di motori in manovra. I bus turistici non sono scomparsi. E la denuncia di qualche settimana fa non sembra aver avuto alcun effetto a lungo termine.
All'ombra di San Pietro va in scena, ogni giorno, lo stesso spettacolo indecente. Veicoli di ogni dimensione si accalcano lungo il marciapiede di via della Conciliazione. Dai pulmini per piccoli gruppi ai grandi autobus su due piani. Tutti accostano e poi attendono, con il motore acceso, che i passeggeri scendano per riversarsi in piazza. Un incessante serie di manovre rumorose che ingombrano il passaggio e rendono impossibile la vita a chi si trova nelle vicinanze.
I controlli ci sono, è vero, ma la meta è troppo ambita e arrivano in continuazione nuovi bus straripanti di turisti. Regolare l'afflusso sembra un'impresa impossibile. Così il simbolo per eccellenza della Roma cristiana è circondato da un insopportabile caos di macchine, smog e confusione assordante.
Non ha sorte migliore il Colosseo. Su via di San Gregorio, a qualunque ora, gli openbus rallentano e accostano per far scendere i turisti. Spesso ne arriva più di uno allo stesso tempo, la fermata all'altezza dell'Arco di Costantino non riesce a contenerli tutti. Il via vai continuo rende l'aria irrespirabile e restringe drasticamente la carreggiata. Con gli autobus fermi in doppia e terza fila l'ingorgo è assicurato, nonostante il traffico non sia quello di punta e il flusso d'auto sia ridotto grazie alle ferie. Un po' di pace arriva solo nel tardo pomeriggio. Alle 18 chiudono gli ingressi di Fori e Anfiteatro Flavio e la situazione migliora. Spuntano anche due vigili a controllare la regolarità dei pochi autobus in sosta. Eppure meno di una settimana fa, dopo l'allarme lanciato da Repubblica, la polizia municipale aveva avviato una massiccia azione di controllo.
Oltre al centro, erano state monitorati anche via della Conciliazione, villa Borghese e il lungotevere dei Marescialli. Il bilancio era stato positivo: 1500 autobus controllati, 221 multe elevate e 107 autisti sanzionati per aver sostato oltre il limite consentito di 15 minuti. I vigili avevano revocato anche 49 permessi per la sosta breve. Tutto inutile, però, se oggi centinaia di autobus continuano a minacciare il patrimonio artistico della Capitale.
Nonostante il comandante generale della polizia municipale Carlo Buttarelli avesse chiesto «più controlli sull'osservanza del regolamento dei bus turistici» la situazione non sembra essere cambiata di molto. Ed è rimasta inascoltata, anche, la proposta lanciata dal segretario dei Radicali di Roma Riccardo Magi. «C'è bisogno di cambiare le regole - aveva detto qualche giorno fa - definendo percorsi obbligatori per i pullman turistici che intasano persino i punti nevralgici della viabilità del centro storico, delle zone archeologiche e monumentali più belle della città».
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