«I pubblici ministeri mi minacciano»

Quattro pagine scritte a mano, quattro pagine nelle quali sono contenute accuse gravissime. A un mese e mezzo dal suo ingresso nel carcere di Poggioreale, Alfonso Papa fa sentire da dietro le sbarre la sua voce. Il deputato, detenuto in custodia cautelare dal 20 luglio, quando la Camera ne autorizzò a scrutinio segreto l'arresto (319 "sì" e 293 "no") chiesto dai magistrati di Napoli nell'ambito dell'inchiesta P4, manda una lettera a Renato Farina: il collega del Pdl che quest'estate è andato a visitarlo due volte nel penitenziario dov'è recluso.
In quattro pagine scritte a mano, datate «Poggioreale, 4 settembre 2011», Papa descrive a Farina la propria condizione di detenuto che lo sta duramente mettendo alla prova. «Solo la mia fede - assicura - mi impedisce di compiere gesti inconsulti». Papa, che nelle ultime settimane ha ricevuto la visita di alcuni parlamentari di centrodestra e radicali, continua a dichiararsi innocente, ribadendo quanto disse a sua difesa in Aula prima del voto: un intervento che venne ascoltato in un silenzio spettrale. «Mi sento un prigioniero politico - affermò - un prigioniero della politica». «È stato il trionfo del giustizialismo» dichiarò dopo il sì all'arresto, prima di salire sull'auto che lo avrebbe portato in carcere.
E nella sua lettera a Farina non solo ribadisce la propria innocenza, ma lancia un duro “J'accuse” contro i pubblici ministeri che lo hanno indagato. «I Pm - scrive - mi hanno fatto sapere che posso farmi anche tutta la custodia cautelare in carcere se non confesso». «Dovrei stare qui sei mesi - racconta - che potrebbero diventare un anno se faranno la richiesta di rinvio a giudizio. Ma io non posso e non potrò mai confessare cose false (nel manoscritto questa parola è l'unica scritta in stampatello, per renderla più evidente, n.d.r.) sotto estorsione, anche se ne va della mia libertà e della mia salute». La denuncia di Papa preoccupa non poco i colleghi di partito. Tanto che il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, sottolinea come «la lettera di Papa a Farina» contenga «cose gravissime». «Ci ripromettiamo - assicura - insieme ai parlamentari che si occupano della questione giustizia, di sottoporre ad un attento esame tutta la inquietante vicenda Papa». Ed è probabile che nei prossimi giorni una nutrita delegazione di parlamentari del Pdl si rechi a Poggioreale per capire meglio come stiano andando le cose. Del caso di Alfonso Papa si torna a parlare ora con insistenza anche perché, a breve, la Giunta per le Autorizzazioni e l'Aula dovranno pronunciarsi su un'altra vicenda "scottante": quella dell'ex braccio destro di Giulio Tremonti, Marco Milanese. Anche per lui i magistrati di Napoli hanno chiesto l'arresto. E, fu proprio per lanciare un "avvertimento" a Milanese e al ministro dell'Economia, si disse nella maggioranza poco prima del voto per Papa, che gran parte della Lega decise di votare il "sì" all'arresto: un arresto che venne annunciato dal presidente Gianfranco Fini in un'Aula improvvisamente silenziosa e incredula.
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