IL PROVVEDIMENTO, IN ARRIVO UNA RAFFICA DI EMENDAMENTI

Dalla Rassegna stampa

ROMA. - Dalle modifiche al contributo di solidarietà  allo stralcio delle misure su piccoli comuni e province,  fino all`asta delle frequenze o l`Ici da far pagare al  Vaticano. Alla vigilia della scadenza per la presentazione  degli emendamenti, fissata per stasera alle 20, i partiti  sono al lavoro per affinare le correzioni da proporre alla  manovra da 45,5 miliardi varata dal governo, fermo  restando il mantra dei saldi, che devono rimanere invariati.

Che servisse un lavoro «lungo e approfondito» il relatore  del provvedimento, Antonio Azzollini, lo aveva predetto  già in avvio dei lavori della commissione Bilancio.  Commissione che la settimana prossima sarà infatti  chiamata al super-lavoro per vagliare le centinaia di  emendamenti in arrivo, soprattutto dalle opposizioni (e in  attesa di quelli della maggioranza che attendono l`intesa  politica tra Berlusconi e Bossi che sarà siglata lunedì ad  Arcore), e che infatti è già convocata anche in seduta  notturna per tutta la settimana. Il provvedimento, licenziato  dalla commissione, dovrebbe approdare in Aula  tra il 5 e il 6 settembre, ma per avere il calendario  dettagliato bisognerà aspettare la Conferenza dei capigruppo  di Palazzo Ma-  dama, che dovrebbe riunirsi  mercoledì prossimo.  Le forze politiche anco-  ra non si sbottonano sui  dettagli delle proposte di  modifica, anche se in linea  di massima dovrebbero arrivare  pacchetti di emendamenti  qualificati, come  quelli che stanno mettendo  a punto le opposizioni,  dal Pd, all`Idv al Terzo  Polo, che al Senato presenterà  un proposta comune  di Udc, Api e Fli. I  partiti di Casini, Fini e  Rutelli, che spiegheranno  le loro richieste con una conferenza stampa lunedì pomeriggio, stanno studiando  misure correttive della supertassa mitigata dal quoziente  familiare. Ma starebbero lavorando anche a un emendamento  sulle pensioni.

Ci saranno poi le contro-manovre di Pd e Idv, che già l`ha  depositata come disegno di legge, mentre Di Pietro ha  annunciato anche un emendamento per chiedere l`asta  delle frequenze, così come hanno fatto i senatori dei  democratici Vita e Ferrante, da cui si ricaverebbero  quattro-cinque miliardi di euro.

Il gruppo del Pd dovrebbe comunque presentare una  cinquantina di emendamenti declinando i «10 punti»  elencati da Bersani, sia sui cardini della manovra sia su  passaggi meno fondamentali ma ugualmente «correggibili»,  dallo stralcio della misura sulle feste civili alla  modifica dell`articolo 11 sui tirocini, che così com`è scritto  esclude, per esempio, la platea di 40-50enni che ha perso il lavoro per la crisi economica. Ma ci saranno anche la  proposta di tassare i capitali scudati e la richiesta di  stralciare, oltre alle misure sui comuni sotto i mille  abitanti, anche l`articolo 8 sul lavoro (o in alternativa la  proposta di una riscrittura che recepisca l`accordo sulla  rappresentanza siglato dalle parti sociali il 28 giugno  scorso).

Al netto poi degli emendamenti presentati dai singoli  parlamentari (alla Bilancio ne sarebbero arrivati già un  centinaio) a rinfoltire le richieste dell`opposizione ci  saranno anche una trentina di emendamenti dei Radicali.  Oltre alla già annunciata misura per far pagare l`Ici agli  immobili di proprietà del Vaticano, la pattuglia radicale  sta preparando emendamenti per tagliare le spese militari,  per introdurre una carbon tax per scoraggiare i  consumi dei derivati di gas e petrolio, per maggiori  liberalizzazioni, e per l`assunzione di chi ha vinto concorsi  pubblici. Oltre a un emendamento per salvare dal taglio  dei piccoli enti l`Accademia della Crusca.

 

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