La polemica su fisco e Chiesa

Dalla Rassegna stampa

ROMA

La polemica tiene banco sulla rete  da più di 48 ore. Dopo l`intervento  del cardinale Angelo Bagnasco  sul dovere di pagare le tasse, è  riesplosa la «questione» degli  sgravi Ici della Chiesa Cattolica,  tema mai sopito nel dibattito politico  italiano. I Radicali hanno annunciato  la presentazione di  emendamenti alla manovra che  puntano alla cancellazione di quello  sgravio. Su Facebook le decine di  migliaia di interventi allargano il  campo anche ad altre tasse: Ires,  Imu, e tariffe per acqua e fognature.  Il tam-tam si è fatto pressante.  Tanto che nell`edizione di ieri di Avvenire  un`intera pagina era dedicata  a fare chiarezza sulle diverse fattispecie-previste  dalla legge, sovrastata  da un titolo inequivocabile:  «Chiesa e non profit. Agevolazioni,  ecco la verità».  Nell`intervento, a firma di Patrizia  Clementi, si parte dalle frequenti  confusioni che i «nemici» delle  agevolazioni spesso fanno tra Vaticano,  Conferenza episcopale e altri  enti religiosi come le parrocchie. Di  qui si passa a circoscrivere i casi in  cui le agevolazioni vengono applicate. «La norma contestata - scrive  Clementi - è quella che esenta gli  immobili nei quali gli enti non commerciali  svolgono alcune specifiche  e definite attività di rilevante  valore sociale, cioè quelli "destinati  esclusivamente allo svolgimento di  attività assistenziali, previdenziali,  sanitarie, didattiche, ricettive, culturali,  ricreative e sportive"». In altre  parole, per ottenere lo sgravio  devono verificarsi due condizioni:  che tutto l`immobile sia destinato a  una delle attività esentate e che i  titolari siano enti non commerciali.  In tutti gli altri casi (librerie, ristoranti, hotel, negozi e abitazioni concesse  in locazione), l`Ici viene versata.  La norma esenta dal pagamento  non soltanto gli enti non commerciali  cattolici, ma anche altri soggetti  appartenenti al mondo del  non profit. Inoltre è assolutamente  essenziale che l`intero fabbricato  sia dedicato a queste attività di  carattere non commerciale e di rilevante  valore sociale: non basta  dedicare una singola parte del fabbricato  per ottenere l`agevolazione.  Questo il perimetro dell`esenzione  Ici. Anche per l`Ires è previsto  uno sconto, che non si limita  però ai soli enti ecclesiastici. Ne  godono infatti anche gli enti di assistenza  sociale, gli ospedali, le società  di mutuo soccorso, le scuole,  gli istituti di ricerca, le fondazioni  e le accademie. Stessa cosa vale  per gli istituti autonomi delle case  popolari, comunque denominate,  e per i loro consorzi.-

 

 

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