Per le Pmi in Borsa manca un tassello

Ottenere credito è una, via crucis senza sosta per le Pmi? Una strada alternativa c'è. Dal 1° marzo debutta la nuova piattaforma per facilitare il loro approdo sul listino, frutto della fusione tra i due mercati dedicati già esistenti, Aim Italia e Mac, finora mai decollati. Il nuovo listino, assicurano gli addetti ai lavori, eredita il meglio dei suoi "genitori": procedure semplificate, minore documentazione richiesta e iter di soli dieci giorni. Un'opportunità per molti, ma non per tutti. Perché per poter aspirare al gran ballo delle matricole è preferibile avere un fatturato tra 30 e 150 milioni di euro, vocazione alla crescita e proiezione internazionale: Essere gioiellini del made in Italy, insomma, che con il loro bagliore riescono ad attirare gli investitori. Una carta in più per Piazza Affari, fanalino di coda tra i grandi Paesi europei in fatto di collocamento dei "piccoli". Perché - come ha detto il premier Mario Monti alla comunità finanziaria una settimana fa - una maggiore crescita del Paese passa anche da questi strumenti. Il cocktail è quasi pronto, ma manca un ingrediente essenziale incentivi fiscali per rendere conveniente la quotazione. Solo così l'incontro tra Borsa e Pini potrà essere davvero vincente.
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