Pannella provoca il segretario del Pd

Dalla Rassegna stampa

L'ultima provocazione di Pannella contro il segretario del Pd Bersani. I radicali, da sempre favorevoli a una legge elettorale maggioritaria a turno unico, chiedono ai massimi vertici del Pd di approvare una riforma elettorale che abbia come modello il doppio turno alla francese senza recupero dei resti. E per accelerare l'iter parlamentare hanno firmato una proposta di legge già sottoscritta da 13 deputati democratici e all'esame, insieme ad altre, della commissione affari Costituzionali. Nessuno sa dire con certezza se i radicali si siano convertiti al doppio turno. Ma una cosa è certa: adesso il Partito democratico dovrebbe dire qualcosa di sinistra e mettere nero su bianco le sue proposte. Come era prevedibile, questa proposta non è stata sottoscritta dai vertici del partito. Pannella sapeva che nessuno dei vertici del Pd avrebbe mosso un dito: Massimo D'Alema per primo. L'adesione dei radicali al progetto è stata decisa anche per "costringere" i dirigenti a tenere fede all'indicazione fatta nell'ultima assemblea dei democratici che ha indicato un modello maggioritario uninominale. È stato proprio Marco Pannella a parlare di "evento inconsueto" riferendosi al fatto che Bersani non si batterebbe più per quel modello elettorale: "L'assemblea del Pd votò all'unanimità quel documento sulle elezioni. Ma ora - ha detto ironicamente Pannella - preferiscono i caminetti, non votano più e si limitano a registrare l'opinione prevalente. Sono diventati, come tutti gli altri partiti, ladri di legalità e di democrazia". È stato Maurizio Turco a rivolgere a Bersani l'accusa più pesante, vale a dire di non volere in realtà nessuna riforma elettorale: "Dopo il modello maggioritario e uninominale votato in assemblea, Bersani ha lanciato il modello ungherese per poi dire che non c'è più tempo. La verità è che il 'porcellum' va bene a tutti perché tutti i leader vogliono essere loro a scegliere gli eletti". Emma Bonino, vicepresidente del Senato, ha parlato di "rischio di una ennesima controriforma all'italiana" ed ha chiesto che la legge elettorale venga varata almeno un anno prima del termine della legislatura per consentire a tutti i soggetti politici di adeguarsi alle nuove norme. Pannella ha infine chiesto che alla proposta dei "tredici" aderiscano in massa tutti i parlamentari di centrodestra e di centrosinistra che vogliono restituire agli elettori la scelta dei loro rappresentanti nelle Camere. Per questo ha chiesto ai mass media di dare il massimo spazio all'iniziativa radicale. In genere questo non succede. Ma gli addetti ai lavori e la stampa si ricorderanno di questa iniziativa, quando il Pd cercherà di salire sul prossimo carro dei vincitori della prossima legge elettorale. Per ora, i vertici del Pd si tengono questa e continuano a prendere in giro i propri elettori. Però, senza il permesso di Pannella.

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