Pannella fa lo sciopero della fame

«Il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito si impegnerà a monitorare la situazione delle carceri e la condizione dei detenuti in tutto il mondo». Lo ha detto Marco Pannella ai lavori del 39esimo Congresso del Nonviolent Radical Party Transnational e Transparty, che si sono aperti ieri a Roma all'Hotel Summit. Da quattro giorni il leader radicale ha ripreso l'iniziativa nonviolenta di sciopero della fame a favore di una grande Amnistia da adottare non come atto di clemenza, ma come strumento non negoziabile per affrontare la crisi del sistema carcerario, che faccia da traino a una riforma complessiva della giustizia. Una battaglia che vede impegnati, insieme ai radicali, direttori, agenti, psicologi, operatori e gli altri componenti della comunità penitenziaria, e che il Partito Radicale si impegnerà a estendere sul fronte transnazionale attraverso un monitoraggio dello stato delle prigioni e dei reclusi nel resto del mondo, come ha annunciato Pannella. Ma non è tutto. «Siamo preoccupati, il rischio è che sulle carceri si passi dalla consapevolezza dell'opinione pubblica all'assuefazione». A dirlo sono i Giuristi Democratici, che appoggiano la campagna promossa dal leader Radicale: «Siamo per l'amnistia, perché la percentuale sproporzionata di detenuti in custodia cautelare è la cartina di tornasole del fatto che ormai il carcere non ha più una funzione rieducativa».
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