Pannella digiuna ad oltranza

L'ennesima condanna politica della giustizia italiana davanti al Consiglio d'Europa ha convinto Pannella a forzare la mano con l'ignavia della politica italiana. Ovviamente usando il proprio corpo come mezzo, attraverso uno sciopero della fame a oltranza che inizierà da oggi. Anzi che è già cominciato dalla mezzanotte del 14. Queste le parole con cui ieri ha annunciato la decisione a Radio radicale: "Prendo la decisione - che non è solita e deve essere eccezionale - di iniziare domani (15 marzo) uno sciopero della fame ad oltranza. La mia è una risposta, una decisione che prendo sulla base della notizia che ci è giunta dal Consiglio d'Europa ieri, 13 marzo". Pannella esige che il ministro Severino e il premier Monti si muovano rapidamente: "O si danno un obiettivo che sia intellettualmente onesto paragonare all'amnistia e all'indulto - vasti e immediati - o noi continueremo ad oltranza la nostra lotta."
Come a dire: non sarà il cosiddetto svuota o salva carceri a togliere dai tavoli dei magistrati penali qualcosa come 5 milioni di processi pendenti, se si contano anche quelli altri. Anzi a fare arretrato. Per la cronaca il 13 marzo da Strasburgo ci era arrivato questo ennesimo ammonimento: "La situazione concernente l'eccessiva durata dei processi e il malfunzionamento del rimedio esistente (legge Pinto, ndr) rimane estremamente preoccupante e richiede l'adozione urgente di misure su larga scala in grado di risolvere il problema". La decisione del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa è stato la diretta conseguenza degli oltre 2.000 casi pendenti contro l'Italia per eccessiva durata dei processi. Secondo il Comitato, organo esecutivo del Consiglio d'Europa a cui spetta anche il compito di vigilare affinché gli Stati membri adottino le misure necessarie a rimediare alle violazioni riscontrate dalla Corte europea dei diritti dell'uomo, il funzionamento attuale della giustizia italiota "costituisce un serio pericolo per il rispetto della supremazia della legge, che risulta in una negazione dei diritti umani sanciti dalla convenzione europea". All'Italia il Consiglio europeo chiede una risoluzione a questo stato di cose. Lo sciopero della fame ad oltranza di Pannella pure.
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