Ora Grillo insulta Napolitano, ma nel 2011 voleva la clemenza

Dalla Rassegna stampa

Oggi Beppe Grillo e il suo M5S protestano con virulenza contro l’amnistia o l’indulto chiesti dal capo dello Stato Giorgio Napolitano per risolvere l’emergenza carceri. Alcuni esponenti del p adito del comico genovese hanno prontamente bollato la proposta del capo dello Stato come un provvedimento salva-Berlusconi. Qualcuno, come il deputato Manlio Di Stefano, ha chiesto le dimissioni di Napolitano. Eppure, ricorda il quotidiano online «Giornalettismo», due anni fa era proprio Grillo a difendere la battaglia di Marco Pannella a favore dell’amnistia.

Scriveva il leader 5 Stelle sul suo blog il 24 giugno 2011: «Marco Pannella si sta battendo per una causa giusta, contro le morti in carcere, ogni anno più di 150. Non ci vogliono più carceri, ma meno detenuti. Va abolita la legge Fini-Giovanardi che criminalizza l’uso delle marijuana. I reati amministrativi vanno sanzionati con gli arresti domiciliari e un lavoro di carattere sociale. Inoltre, quando questo sia possibile, gli stranieri, extracomunitari o meno, devono poter scontare la pena nel loro Paese di origine. Il carcere in Italia non serve a riabilitare nessuno, ma a uccidere». Da allora, purtroppo, le prigioni italiane non sono cambiate. Ma è cambiato Grillo.

 

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