Open bus, la gara entro l'anno

Dalla Rassegna stampa

Corsa contro il tempo, per il Campidoglio, che entro e non oltre la fine dell'anno deve regolarizzare il mercato degli Open bus per evitare di incorrere in un'infrazione europea che potrebbe costargli fino a io milioni di curo di penale. Da quasi un paio d'anni si parla di nuovo regolamento e di gara europea per la liberalizzazione del settore. Adesso l'assessore capitolino alla Mobilità, Antonello Aurigemma annuncia che il bando europeo sarà pubblicato entro l'anno, finora però, a parte gli annunci, l'unico atto concreto nella regolamentazione del settore è stata l'ordinanza firmata dal sindaco Gianni Alemanno per fissare a 43 il numero massimo di bus turistici che possono circolare giornalmente nella "unità di rete A", cioè l'area centrale storica della città. Un numero che aumenta fino a 6o nella "unità di rete B", corrispondente all'anello ferroviario. Ma l'ordinanza è un provvedimento di natura transitoria, serve una regolamentazione effettiva del mercato, che Roma aspetta da almeno un decennio. Non a caso, a ottobre 2009 i Radicali inviano una denuncia all'Unione europea sollevando la questione della mancata regolamentazione degli Open bus a Roma. L'Europa chiede chiarimenti e, con delibera del i dicembre 2010, rileva che l'affidamento delle linee di bus turistici effettuato dal Campidoglio "viola il principio dell'evidenza pubblica imposto da diritto comunitario". Roma, rispondendo alle osservazioni avanzate dall'Europa, corre ai ripari approvando un regolamento per gli Open bus (delibera di giunta del 6 dicembre 2010) e annuncia di voler bandire una gara di livello europeo, in rispetto delle norme comunitarie sulla libera concorrenza del mercato. Sempre in risposta alle osservazioni dell'Unione europea, il Campidoglio si impegnava a bandire la gara e ad individuare i nuovi assegnatari del servizio di Open bus entro il 31 dicembre ton. Il bando dovrebbe essere pubblicato in questi giorni, tant'è che già circola la bozza ufficiale: saranno messe a gara le attuali 6o linee (cioè il numero di autobus che circolano giornalmente nella capitale). Ma la procedura basterà a scongiurare l'infrazione dell'Ue e quindi la super multa di io milioni di curo al Campidoglio? Secondo i Radicali no: «Il Comune - spiega il segretario Mario Staderini - deve risolvere anche la questione della società Trambus Open». L'Europa, infatti, oltre alla mancata regolamentazione del settore degli Open bus ha contestato a Roma anche l'affidamento diretto del servizio di Gran turismo alla Trambus open una delle 8 compagnie che operano a Roma - di proprietà di Atac (e quindi del Campidoglio) al 60% e della società Les Cars Rouges al 40%. La società opera da anni in regime di affidamento diretto da parte del Campidoglio: una procedura contro i principi della libera concorrenza, visto che la Trambus open è di proprietà di un socio privato (Cars rouge) al 40%, socio che per giunta è stato individuato senza regolare gara. Insomma, il bando europeo annunciato dal Campidoglio potrebbe mettere una toppa alla mancata liberalizzazione del settore degli Open bus a Roma, ma non risolverebbe il nodo Trambus open che, tra l'altro, potrebbe decidere di partecipare al bando del Comune di Roma provocando il ricorso degli altri concorrenti e una nuova reazione di Bruxelles. Il problema resta dunque aperto, nonostante l'imminente gara per la regolamentazione del settore.

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