I numeri, il rilancio e un discorso sul metodo

Dalla Rassegna stampa

Si può discutere sulle percentuali, ma il lungo comunicato con cui Palazzo Chigi ha voluto fare il punto sull'attuazione delle riforme è una buona notizia. Rivela la consapevolezza di Monti e dei suoi ministri dell'importanza di questo aspetto dell'attività di governo, senza il quale le leggi rischiano di restare inesorabilmente sulla carta.

Sono due mesi che il Sole 24 Ore sta spingendo su questo fronte, con i ripetuti rapporti di Rating 24. E non è un atto di arroganza pensare che l'attenzione del Governo sia anche il frutto, positivo, di questo lavoro.
In quanto alle percentuali, le vistose differenze sono evidentemente il frutto di una diversa impostazione. Per rigore scientifico Rating 24 prende in considerazione il totale dei decreti e dei regolamenti attuativi necessari e aggiorna mese per mese quanti di questi siano stati adottati. Non senza sottolineare puntualmente che una parte delle riforme, come è evidente, entra in vigore senza bisogno di ulteriori provvedimenti. La percentuale indicata del 9,5% è dunque un indice della rapidità con cui i provvedimenti attuativi vengono adottati, non altro.
Il Governo guarda invece a quanto delle riforme sia entrato in vigore. E per farlo indica una percentuale di massima, l'80 per cento, fondata sul numero dei commi delle leggi approvate che non richiedono ulteriori interventi attuativi. Una valutazione, per ammissione stessa del comunicato di Palazzo Chigi, molto a spanne, metodologicamente discutibile.

Una cosa è certa: ci sono tanti tagli di spesa ancora da attuare, tante semplificazioni da tradurre in realtà, tante piccole e grandi misure da mettere realmente a disposizione di cittadini e imprese. Sono nelle righe non ancora scritte di quei 380 provvedimenti attuativi che mancano all'appello.
La speranza è che il faro che si è acceso aiuti a metterle nero su bianco in tempi brevi. Al di là dei numeri e delle valutazione di metodo. La discontinuità del riformismo italiano passa anche da qui.

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