No alle coppie di fatto, bufera su Alemanno

Dalla Rassegna stampa

Nel giorno in cui Milano dà il via libera al registro comunale delle coppie di fatto, a Roma riecheggiano ancora le dichiarazioni del sindaco Gianni Alemanno che due giorni fa, durante la presentazione della sua lista civica per le elezioni 2013, ha detto senza giri di parole: «Vedo che nei municipi di centrosinistra di Roma e anche in città come Milano si parla ancora di registri delle coppie di fatto e testamenti biologici. Dobbiamo dire no a queste cose, che sono contro la vitae contro la natura di Roma». Parole che, il giorno dopo, sollevano una bufera.

I primi ad intervenire sono i promotori del comitato "Roma Sì muove", Mario Staderini (segretario dei Radicaliitaliani), Angelo Bonelli (presidente dei Verdi) e Umberto Croppi (ex assessore alla cultura della giunta Alemanno). Da qualche settimana il comitato sta raccogliendo le firme attorno a 8 quesiti su trasporto pubblico, verde, costi della politica e diritti. Compresi coppie di fatto e testamento biologico: «Mentre un recente sondaggio rileva che il 71% degli italiani è favorevole al riconoscimento delle coppie di fatto - affermano i tre -Alemanno ha una posizione di totale chiusura». E per i promotori è l'occasione per ricordare che il sindaco «aveva chiesto l'inammissibilità dei quesiti» alla commissione per i referendum, che però non ha accolto le sue istanze.

Contro le posizioni, definite «medievali», di Alemanno si scaglia anche il Pd con il segretario Miccoli: «Il sindaco è stato volgare. Qui a Roma la questione del riconoscimento dei diritti esiste, è inutile negarlo. Non creda, così, di poter attrarre il consenso del mondo cattolico a Roma: quel mondo è troppo sensibile ai problemi della città e sono sicuro che leggerà in quelle parole solo demagogia e arretratezza».

La candidata alle primarie del centrosinistra, e assessore provinciale, Patrizia Prestipino, definisce Alemanno un «nuovo Torquemada che prova a cancellare in un sol colpo, i gloriosi anni dell'età dei lumi». La sua collega Cecilia D'Elia, di Sel, giudica «offensive» le parole del sindaco e spiega: «Da vent' armi convivo con il mio compagno, abbiamo dei figli, vorrei parole più rispettose per tante famiglie che aspettano di essere riconosciute come tali». Per il democratico Enzo Foschi, invece, quello di Alemanno è solo un diversivo: «Parla di unioni civili per nascondere lo zero e il fallimento della sua azione amministrativa. È indecente che l'attuale sindaco, invece di raccontare i risultati della sua azione di governo, cerchi di lanciare la palla in tribuna e parlare d'altro».

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