Niente patente a un gay: «È una malattia»

Dalla Rassegna stampa

La patente gli è stata sospesa perché è gay, ma il diretto interessato lo ha scoperto solo dopo un decennio. E così lui, Cristian Friscina, 33 anni, travolto dal cieco ingranaggio di una storia in cui si mescolano discriminazione e cieca burocrazia, è stato costretto a presentare un ricorso al ministero per le Infrastrutture. La domanda è stata subito accolta. Proprio ieri da Roma è arrivato il semaforo verde. Risultato: il giovane ha ottenuto la patente e potrà guidare tranquillo, ma il caso è tutt'altro che chiuso: il pasticcio rimane e ha innescato una marea di polemiche che cresce con il passare delle ore. La deputata del Pd, Paola Concia, parla di «omofobia di Stato» mentre il ministro delle Pari opportunità, Mara Carfagna, assicura interventi contro «una discriminazione odiosa».

Tutto è cominciato dopo una visita di leva. Il 33enne, di Cellino San Marco, piccolo centro della provincia di Brindisi noto perché ha dato i natali al cantante Albano, nel lontano 1999 si presentò e dichiarò ai medici di essere omosessuale. Dall'ospedale militare Bonomo di Bari partì una comunicazione alla motorizzazione civile in cui si fa riferimento a «patologie che potrebbero risultare di pregiudizio per la sicurezza della guida»; ma non solo: perché nei documenti c'è scritto anche che ci sono «dubbi sulla persistenza dei requisiti di idoneità psicofisica prescritti per il possesso della patente».

La motorizzazione a quel punto, sulla base delle indicazioni dell'ospedale militare, decise di procedere con nuove visite mediche senza però comunicare nulla a Friscina. Il quale infatti non ne ha mai saputo nulla e ha appreso che la sua patente era sospesa solo quando ha chiesto il rinnovo: da quel momento, andando a ritroso nel tempo e mettendo insieme documento dopo documento, il 33enne è riuscito a ricostruire quanto accaduto. Friscina, che dopo la laurea in Scienza della comunicazione è diventato guida turistica ed è entrato in politica a Cellino San Marco diventando segretario cittadino di Sel, il movimento del governatore Nichi Verigola, ha scoperto tutto solo quando è andato alla motorizzazione civile per il rinnovo della patente: a quel punto gli è stato risposto che era stata sospesa da tempo. E così è scattato il ricorso.

La vicenda è stata resa nota dai Radicali, che hanno presentato un'interrogazione urgente al ministero dei Trasporti e della Difesa. Secondo Sergio Rovasio, dell'associazione radicale. «Nemmeno un mese fa -prosegue - il Tribunale di Catania, condannava in secondo grado il ministero della Difesa e dei Trasporti a un risarcimento di ben ventimila euro a un omosessuale siciliano al quale era stata negata la patente a causa del proprio orientamento sessuale; oggi tocca a un giovane di Brindisi vedersi negato il rinnovo della patente sulla scia di una comunicazione trasmessa dall'ospedale militare di Bari».

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