Napolitano convoca tutti. Tranne i radicali

Dalla Rassegna stampa

E dire che solo fino a un anno fa non si parlava d'altro. Il sovraffollamento carcerario e la necessità di trovarvi un rapido rimedio politico - sembrava uno dei pensieri principali di Giorgio Napolitano. Poi, improvvisamente, il silenzio. Da quando, cioè, il governo e alcune forze politiche (anche il Pd) hanno fatto capire che mancano le condizioni per una soluzione politica, il Capo dello Stato ha riposto la questione in un cassetto. E se proprio ne deve parlare, lo fa a livello puramente accademico. Come succederà il prossimo 27 settembre al Colle, quando Napolitano riceverà una nutrita delegazione di professori di diritto firmatari di un appello nel quale si chiedeva proprio al Capo dello Stato di intervenire sulle Camere per dare corso ad un provvedimento di amnistia: " Signor presidente della Repubblica si leggeva nell'appello - se non ora, quando? Se non così, come?". In prima linea sul fronte politico Rita Bernardini e i Radicali (autori dell'appello firmato da 136 personalità accademiche e non solo) che, però, non ci saranno al Quirinale: non sono stati invitati. Napolitano li ha voluti tenere fuori mentre discuterà della questione con Francesco Di Donato (Ordinario di Storia delle Istituzioni, Università Parthenope di Napoli), Fulco Lanchester (Ordinario di Diritto pubblico comparato, Università di Roma "La Sapienza"), Renzo Orlandi, Ordinario di Diritto processuale penale (Università di Bologna), Tullio Padovani (Ordinario di Diritto penale, Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa), Marco Ruotolo (Ordinario di Diritto costituzionale, Università Roma III), il Coordinatore dei Garanti dei diritti dei detenuti Franco Corleone e, infine, Vladimiro Zagrebelsky, con il quale ha anche avuto un recente scontro sulla trattativa Stato-mafia. Ma con Rita Benardini no. Perché? La diretta interessata spiega: "Napolitano dice che non ci sono le condizioni politiche per l'amnistia e dunque esclude la rappresentanza politica dall'incontro per depotenziarne il valore del messaggio". Ma poi ragiona ad alta voce. "Per questo motivo Marco Pannella lo attacca tutti i giorni e lo sappiamo che lui non ama essere attaccato". Insomma, un'esclusione che sa un po' una ritorsione, un po' di una questione di opportunità politica personale. Di Napolitano, ovviamente. Di sicuro, anche la volontà di non riconoscere ai radicali la primogenitura dell'allarme carceri e delle iniziative politiche conseguenti per tenere la questione sottotraccia fino a quando, probabilmente, tornerà di stringente attualità. Sempre personale, ovviamente. Mario Staderini, segretario dei Radicali Italiani, la legge un po' così: "Non basta girarsi dall'altra parte, come ha fatto Napolitano escludendo i radicali, per chiamarsi fuori dalle sue responsabilità; se le condizioni politiche non ci sono, bisogna lavorare per ricrearle. E se non lo fa lui, chi lo deve fare?". Ma l'argomento è diventato troppo scomodo per il Colle. Soprattutto dopo che la ministra della Giustizia, Paola Severino, ha riportato dal suo tour estivo nelle patrie galere immagini e impressioni raccapriccianti, di vera illegittimità costituzionale che, tuttavia, pare non abbiano sortito a nulla. Dal Quirinale solo silenzio. Ed accademia. Eppure, solo poco più di un anno fa, il 28 luglio 2011, al convegno sulla riforma della giustizia promosso sempre dai Radicali, Napolitano era stato durissimo. Parlò, allora, di "una questione di prepotente urgenza sul piano costituzionale e civile" che ha raggiunto un "punto critico insostenibile", "una realtà che ci umilia in Europa e ci allarma, per la sofferenza quotidiana fino all impulso a togliersi la vita di migliaia di esseri umani chiusi in carceri che definire sovraffollate è quasi un eufemismo". Una tenacia d'azione e una tensione nelle parole che, certamente, facevano ben sperare. Invece, nulla. L'esclusione della Bernardini ha messo in grande imbarazzo un po' tutti. E, soprattutto, è rimasta indigesta al professor Lanchester: "Visto che ci sarà un rappresentante del governo che darà comunque valenza politica all'incontro, perché escludere la Bernardini?". Già, perché?

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