Monza: muore in carcere a 22 anni per “arresto cardiocircolatorio”, la mamma chiede verità

Dalla Rassegna stampa

Francesco Smeragliuolo aveva solamente 22 anni ed era stato arrestato il 1° maggio scorso per una rapina. È morto nel carcere di Monza sabato 8 giugno, ma la notizia ci è arrivata solo oggi, grazie alla denuncia della madre del giovane, Giovanna D’Aiello. La signora D’Aiello chiede con forza di conoscere la verità sulla morte del figlio: “Sono sicura che non è morto di morte naturale, i suoi organi erano sani. Dopo averlo visto a colloquio in carcere, il lunedì prima della sua morte (3 giugno, ndr) avevo fatto presente che mio figlio stava male. Ha perso sedici chili in un mese. Avevo chiesto lo mettessero in una struttura adeguata, che lo aiutassero. Lui non aveva problemi di salute. Se aveva sbagliato, doveva rispondere per quello che aveva fatto, ma non è giusto che sia morto così. Voglio sapere cosa è successo, voglio la verità”.
“Io mi rivolgerò a tutti, non mi fermo qui - ha proseguito - perché la morte di Francesco deve servire da monito per tanti ragazzi. Avrei voluto che morisse tenendo la sua mano nella mia. E invece è andata in questo modo atroce”.
I famigliari escludono anche l’ipotesi del suicidio. In una lettera recente alla fidanzata Francesco pensava “ai tanti progetti insieme”.
Su disposizione del magistrato è stata effettuata l’autopsia, che (per quanto è dato sapere) ha escluso che la morte di Francesco sia avvenuta per cause violente o per intossicazione da farmaci o droghe. Il responso è stato “decesso causato da arresto cardiocircolatorio”. Nel solo mese di giugno sono già 11 i detenuti morti: 4 per suicidio, 3 per malattia e 4 per cause “da accertare”. Da inizio anno i detenuti suicidi sono 27 e il totale dei decessi in carcere è di 85. (Dati dell’Osservatorio permanente sulle morti in carcere).

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