Marche: Pannella (Radicali); ieri in tutte le carceri della regione hanno suonato le "campane della speranza"

Ieri hanno suonato così le nostre campane". Marco Pannella rispolvera una battuta storica per annunciare i risultati della "Grande Battitura della speranza" che giovedì 30, dalle 19.30 alle 20, si è alzata nella maggior parte delle carceri italiane, prima manifestazione di ripresa della lotta non violenta per l’Amnistia e la riforma della Giustizia.
Dalle catacombe della civiltà che sono le carceri italiane comprese quelle marchigiane, i fedeli alla religiosità della libertà umana hanno fatto suonare le loro campane di dolore ma soprattutto di speranza. In tutte le carceri marchigiane, con la battitura delle sbarre i detenuti hanno rilanciato la campagna per l’amnistia e la giustizia.
Rimarchiamo come l’amnistia sia l’unico strumento strutturale per interrompere la flagranza criminale dello Stato italiano che da tre decenni è condannato dalla giurisdizione europea per tutti i peggiori reati contro i diritti umani, personali e sociali. Sovraffollamento penitenziario, sottorganico degli operatori, mancanza di igiene, di sanità, di rieducazione e reinserimento, mancanza di una giustizia giusta, efficiente e veloce sono il freno dell’Italia. Per questo i detenuti ci hanno aiutato ieri, con un piccolo ma risonante gesto, a mettere in luce una situazione ormai allo stremo.
Montacuto: stanchi delle parole di Tanoni… amnistia subito!
Matteo Mainardi, Presidente Radicali Marche e Membro Giunta di Segreteria di Radicali Italiani, dichiara: "I Radicali sono da anni impegnati nella battaglia per delle carceri più umane, per una giustizia che funzioni, che sia al servizio dei cittadini e per il ripristino di uno stato di diritto nella violentata Italia. Siamo stanchi di sentire il Garante dei Detenuti delle Marche Italo Tanoni, affermare cose del tipo: "Individuare soluzioni concrete e condivise per migliorare la situazione delle carceri". Noi Radicali forniamo da tempo una proposta che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha definito di prepotente urgenza: "Amnistia per la Repubblica, per la Giustizia, per la Legalità".
Anche ieri abbiamo assistito all’ennesimo suicidio di un detenuto ventiquattrenne (ventiquattrenne) nel carcere di Montacuto, un carcere che scoppia e che può godere di un solo psicologo per una popolazione carceraria allo stremo, che sconta il sottorganico degli operatori penitenziari e l’assenza di risoluzioni da parte del Governo e del Parlamento nazionale. Quante altre sentenze della Ue e quante altre morti dobbiamo attendere prima che qualcuno inizi a prendere seri provvedimenti?".
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