Macomer (Nu): riesumata salma detenuto tunisino sepolto senza rispettare rito islamico

Hanno fatto di tutto per riesumare la salma ma probabilmente nessun medico legale interverrà per chiarire le cause della morte di Ben Chalbi Mohamed, il giovane detenuto tunisino, trovato privo di vita nella sua cella del carcere di Macomer lo scorso 20 aprile.
Il cadavere si trova a Nuoro nell’ospedale di San Francesco e sarà sepolto nuovamente, questa volta col rito islamico e forse senza che venga eseguita l’autopsia, come sollecitano i familiari attraverso l’avvocato Patrizio Rovelli.
“Abbiamo presentato un esposto in Procura - dice Mauro Pala, amico della vittima e componente dell’associazione Buondiritto che si sta occupando della vicenda - convinti che con l’autopsia possa venire chiarito il mistero”.
Ben Chalbi Mohamed era stato arrestato lo scorso 10 febbraio a Cagliari. Condannato, in un primo momento doveva scontare la pena nel carcere di Buoncammino, ma per punizione venne trasferito nel penitenziario di Macomer. La sera del 19 aprile, secondo le poche notizie trapelate, il giovane sarebbe morto inalando il gas di un fornello da campeggio e il corpo senza vita sarebbe stato scoperto solo l’indomani mattina. Si parlò - con una denuncia pubblica del parlamentare sardo Mauro Pili - di suicidio, ma dal carcere fecero trapelare l’ipotesi che il giovane sia morto a causa di un tentativo di sballo col gas.
La salma del detenuto è stata portata nel cimitero di Macomer dove il giorno dopo, 21 aprile, è stato seppellito senza che la salma venisse lavata, come impone il rito islamico. “Stranamente non è stata eseguita l’autopsia, ma soltanto un esame esterno e tutto è stato fatto in fretta e furia - sottolinea Mauro Pala - sono stato io con un altro amico a vestirlo e ho notato delle ecchimosi sul viso”. Mauro Pala ha fatto anche alcuni scatti e le foto sono in mano al procuratore della Repubblica. “Per agire abbiamo ricevuto la delega dei genitori dal consolato tunisino a Roma, con l’avvocato Patrizio Rovelli che sta seguendo tutta la vicenda.
Dopo questi passaggi burocratici nei giorni scorsi la salma di Rachid è stata riesumata e portata all’ospedale San Francesco di Nuoro. “Nonostante la richiesta del consolato e dei legali - dice ancora Mauro Pala - l’autopsia non è stata eseguita. Perché?”. La vicenda viene seguita con attenzione dall’associazione A Buon Diritto di Luigi Manconi. “Noi vogliamo certezze sull’ora della morte e sulle cause - conclude Pala - andiamo avanti convinti determinati a chiarire i tanti misteri, prima di tutto eseguendo l’autopsia”.
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