«MA ALLORA ANCHE LA CHIESA PAGHI L’ICI»

Dalla Rassegna stampa

È DOVERE di tutti pagare le tasse, perché se tutti lo facessero molti problemi sarebbero già risolti. Non fa una piega il ragionamento del cardinal Bagnasco. E proprio vero: 120 miliardi di euro di evasione stimata (si immagina sia ancora più alta) valgono una volta e mezza la doppietta di stangate (90 miliardi) che il governo ha appena confezionato sulla testa degli italiani. E arriverebbero ogni anno. Ma parlando di tasse da pagare, Bagnasco sfida una "crociata" che da tempo si sentiva nell’aria: la battaglia di chi, sempre sotto traccia, perché attaccare Madre Chiesa è sempre ostico, vorrebbe che l’Ici si pagasse anche Oltretevere; di chi pensa che la gestione dell’8 per mille sia per lo meno estemporanea e sbilanciata.
Il fenomeno lo si è capito al volo, ieri, poco dopo le parole del presidente Cei, non tanto dal fulmineo messaggio su Facebook di Vasco Rossi («La Chiesa ora paghi») e neppure per l’attacco dei massoni riuniti sotto il Grande Oriente di Gustavo Raffi odi laici di fama come i Radicali o i socialisti del Psi. Piuttosto per le dichiarazioni di un berlusconiano doc come Giancarlo Lehner, il quale, dimenticatosi per un momento il rutilante attacco alla sinistra, prende di mira la Chiesa: «La prassi dell’8 per mille è iniqua e illiberale. A riprova che Ior esiste, benchè non tutti lo adorino, soltanto il 30% degli italiani destina l’8 per mille alla Cei e, tutta- via, miracolo dei santissimi numeri primi, anno dopo anno, Santa Romana Chiesa incamera quasi il 90% del totale. Nonostante l’invereconda consuetudine, la Cei pretende di mettere bocca pure sulla manovra. La Cei interferisce, intima, ma poi incassa, distinguendosi, inoltre, per non proporre mai alcun sacrificio di solidarietà per la Patria in pericolo da parte della casta dei vescovi».
Al di là della violenza verbale, l’onorevole Lehner cita cifre esatte. Perché se il contribuente non sceglie a chi destinare l’8 per mille (quindi non barra neanche la casella "Stato"), il suo gettito va diviso proporzionalmente solo tra le sei chiese in lista. E qui quella cattolica spadroneggia nel confronto. A quanto ammonta l’Ici non pagata non è dato sapere; l’8 per mille vale un miliardo.

 

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