L'inflazione rallenta ma non per tutti

L'attenuazione delle tensioni sulla dinamica dei prezzi - specie di quelli alimentari - registrata dall'Istat a luglio non deve trarre in inganno. L'inflazione rallenta la sua corsa, d'accordo, ma abbassare la guardia ora, sarebbe una leggerezza imperdonabile. Per tutti: per il governo e anche per chi ha il compito di svolgere l'attività di monitoraggio e di controllo sull'andamento del costo della vita. Un fronte, in particolare, non può essere sottovalutato. Nelle ultime settimane, molti cittadini si stanno confrontando con un lungo elenco di aumenti già arrivati, annunciati o solo promessi. Nuovi ticket, addizionali più care, tasse in aumento, bollette più salate, biglietti di treni e bus più costosi. Tanti piccoli (e meno piccoli) fronti critici che, con una casualità disarmante, colpiscono - di volta in volta - tutta la collettività, oppure solo chi vive nella grande città piuttosto che in quella di provincia. Tanti fronti critici, si diceva, dei quali deve farsi carico la politica, a tutti i livelli. La situazione è difficile ma questo non può essere un alibi: trasferire sui cittadini il costo delle proprie inefficienze non è una soluzione. Anche perché, come sempre, a pagare il conto maggiore sono soprattutto le fasce più deboli.
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