Lettera - Non si perda il messaggio di Luca Coscioni

Il 20 febbraio di sei anni fa moriva Luca Coscioni, dopo aver lottato fisicamente e psichicamente per 11 anni contro la sua malattia, la sclerosi laterale amiotrofica, e nello stesso tempo, con la stessa forza, a favore della libertà di ricerca scientifica. Nell'anniversario di questa grave perdita per i diritti civili e per la buona politica, tra i quotidiani soltanto l'Unità (oltre ovviamente all'Agenzia Radicale) ha dato spazio al ricordo di Luca, attraverso la voce della donna che gli è stata accanto, la deputata radicale Maria Antonietta Farina. Ma tanti amici lo ricordano in blog, siti e social network, per la sua battaglia e per le sue belle, importanti parole: "Le nostre esistenze hanno bisogno di libertà per la ricerca scientifica. Ma non possono aspettare. Non possono aspettare le scuse di uno dei prossimi papi. Ogni limitazione della conoscenza, della ricerca scientifica, in nome di pregiudizi ideologici, è un contributo al perpetuarsi di dolore e sofferenze". Ebbene, la ricerca continua ad aspettare, i papi continuano a non scusarsi, le sofferenze continuano a perpetuarsi, ma per fortuna il pensiero di Luca Coscioni continua a "vivere", attraverso il ricordo dei suoi amici.
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