Lettera - Carceri sovraffollate

Marco Pannella fa lo sciopero della fame contro il sovraffollamento delle carceri e contro la disumanità con cui vengono trattati i carcerati nella maggior parte degli istituti di pena italiani. Io descrivo ciò che ho visto all'entrata di un vecchio carcere dove mi reco per motivi professionali: tante braccia protese oltre le sbarre delle celle in cerca di refrigerio, giovani e meno giovani rinchiusi anche 18 ore al giorno in spazi angusti, sedati con psicofarmaci per poter reggere una simile costrizione. Non si lamentano perché sanno che nessuno li ascolta, non piangono per non cedere allo scoraggiamento, molti di loro guardati a vista da altri detenuti per rischio suicidio, altri con i chiari segni di autolesionismo. Tutto ciò non ha niente a che fare con la giusta pena, anzi la crudeltà a cui sono sottoposti è una pena accessoria che viene loro inflitta.
Lucia Bassi
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