L’amnistia soluzione condivisa

Le sezioni unite penali della Cassazione hanno stabilito che le pene per i piccoli spacciatori di droga condannati in via definitiva dovranno essere riviste al ribasso. Ciò è solo la ovvia conseguenza di quanto stabilito dalla Corte Costituzionale sulla legge Fini-Giovanardi ma, il numero di chi potrà usufruirne non sembra che sia di migliaia di detenuti (hanno parlato di 4-10.000 detenuti) ma di molti di meno, quindi il problema del sovraffollamento delle carceri rimane. Vedremo chi da i numeri. Inoltre si aumenterà il lavoro dei tribunali per il ricalcolo delle pene aggravando una situazione già ora insostenibile.
Ricordiamo che l’Italia è stata condannata dalla Cedu (Corte europea dei diritti umani) anche per l’irragionevole durata dei processi. Se oltre ai Radicali anche il presidente Napolitano, i magistrati più illuminati (anche Ingroia, ricordiamolo), gli avvocati delle Camere penali, ecc. ecc. hanno indicato l’amnistia come unica soluzione per uscire dallo stato di flagranza criminale dello Stato italiano un motivo, autorevole, ci dovrà pur essere.
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