Int a M. A. Coscioni - Disperata mancanza di risorse

Dalla Rassegna stampa
Di fronte alle persone colpite da una grave patologia come la Sclerosi laterale amiotrofica non possiamo far fronte solo a provvedimenti tampone. Lo ha detto alla "Voce Repubblicana" la deputata radicale Maria Antonietta Farina Coscioni in sciopero della fame dallo scorso 27 ottobre su questa battaglia.

Onorevole Coscioni, cosa pensa della situazione che si è creata sui fondi della legge di Stabilità per l'assistenza di coloro che sono vittime della Sclerosi laterale amiotrofica; e perché questa "dimenticanza" da parte del Governo?
"Le dimenticanze ci sono quando, di anno in anno, viene approvata la legge Finanziaria, oggi denominata legge di Stabilità. Per quanto riguarda l'assistenza ai malati e ai disabili, il fondo per le autosufficienze si riferisce anche alle persone anziane e non solo alle persone che devono fare i conti con la Sla. Si tratta di tutti quegli interventi relativi alla presa in carica delle persone disabili e malate. Purtroppo la questione si ripropone ciclicamente. In questo momento la questione dell'assistenza ai malati gravi è ancora più forte. Sappiamo quanto i problemi economici e finanziari vanno ad incidere su persone che hanno bisogno di cure e di assistenza. A prescindere dalle condizioni esterne".
 

Perché i malati di Sclerosi laterale amiotrofica si sono fatti sentire più degli altri?
"La Sla è quella patologia che alla fine chiede attenzione, più delle altre, per la presa in carico di una persona che non ha alcuna libertà - sia nei movimenti sia nella parola pur rimanendo lucida nell'intelletto e nella coscienza. La disperazione che abbiamo visto in questo anno è stata dunque più forte ed evidente".
 
Come ha trovato le rassicurazioni del ministro dell'Economia Vittorio Grilli?
"Le ho trovate positive. Su questo argomento sono intervenuti anche il ministro del Lavoro Elsa Fornero e il ministro della Salute Balduzzi. Però il problema di fondo di questa situazione resta. Ci troviamo pur sempre alle prese con un intervento 'tampone'. Se non arriviamo a dare senso all'articolo 5 del Decreto Balduzzi, la situazione resta gravissima".
 
Qual è la vera questione da affrontare?

"Arrivare all'aggiornamento definitivo dei livelli essenziali di assistenza e all'aggiornamento del nomenclatore degli ausili e delle protesi - il che darebbe continuità e stabilità ad ogni intervento in materia. Se questo tema non sarà messo all'ordine del giorno, il problema della mancanza di risorse si riproporrà in tutta la sua evidenza. Ed è proprio per questo che noi abbiamo avviato un'iniziativa di sciopero della fame che abbiamo iniziato ben dallo scorso 27 ottobre. Ecco perché continuiamo a chiedere questo importante aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza. Questo è un nostro dovere farlo e noi ci batteremo con tutte le nostre forze per ottenerlo".   

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