ICI E VATICANO

Dalla Rassegna stampa

Fuoco amico sui Radicali per la  lesa maestà Vaticana sull`Ici. Su  questa storia delle tasse da far pagare  sugli immobili degli enti ecclesiastici  che fanno capo alla Curia, da  giorni la peggiore disinformazione fa  capo alla dirigenza dei Pd.  Un arrivismo elettorale che fa confondere  volutamente, grazie anche  all`informazione di regime radio televisiva,  l`elettorato cattolico con la  Curia, il Vaticano con la Chiesa e  la "cricca" con la Caritas. Si pensi  agli immobili che alcune confraternite  hanno ricevuto per legato e che  poi hanno trasformato in "bed and  breakfast" quando non in alberghi  a cinque stelle. Disattendendo ovviamente  le volontà testamentarie di chi  li aveva donati.  Continua a pagina 4

Prendiamo il caso della "Congregazione  dei dodici apostoli" che è  proprietaria di una serie di immobili  a via della Pigna a Roma. Immobili  ereditati`da nobildonne romane  nell`ottocento e legati all`assistenza  verso i bisognosi, tanto che uno  di loro è chiamato "La casa delle  vedove".  Ebbene dal Giubileo a oggi questa  "Congregazione dei dodici apostoli"  si è dedicata allo sfratto  sistematico e spietato di queste  vedove che risiedevano là per lo  mane Ai 40 anni. E alcuni di questi  palazzi sono andati a finire nella  disponibilità di Balducci e dei suoi  soci.  Per tagliare la testa al toro, i Radicali  italiani hanno presentato  questo emendamento alla finanziaria:  "L`esercizio a qualsiasi titolo  di una attività commerciale, anche  nel caso in cui abbia carattere  accessorio rispetto alle finalità  istituzionali dei soggetti e non sia  rivolta a fini di lucro, comporta la  decadenza immediata dal beneficio  dell`esenzione dall`imposta".  In pratica viene ripristinato il giudicato  di una sentenza di Cassazione  del 2004, la 4645, che già stabiliva

questo principio. Purtroppo poi  questa sentenza fu vanificata da  una legge del 2005 del vecchio  governo Berlusconi che nel decreto  infrastrutture numero 163, per  evitare al Vaticano il pagamento  degli arretrati, estese l`esenzione  Ici a tutte le attività. Non meglio  fece Visco l`anno dopo nel decreto  Visco-Bersani: con fariseismo tipicamente  catto comunista venne  stabilito che l`esenzione "si intende  applicabile alle attività che non  abbiano esclusivamente natura  commerciale". Rispetto al decreto  di Berlusconi si salvavano le forme  ma solo quelle. E questa più o meno  è l`unica differenza tra servilismo di  destra e di sinistra rispetto al Vaticano.  Altra questione sul tappeto è  quella dell`8 per mille: negli ultimi  venti anni i soldi al Vaticano sono  quadruplicati, anche attraverso il  truffaldino sistema inventato nel  1984 proprio da Tremonti, per fare  riassegnare sempre a loro i soldi  per cui non erano state espresse  preferenze dagli italiani nel 740.  Ma gli stipendi dei preti e le altre  spese sono meno che raddoppiate.  Quindi bisognerebbe dimezzare  dall`8 al 4 per mille come prevede  la legge per le quote pro Chiesa  cattolica. Solo che i lavori della  commissione paritetica che si dovrebbe  occupare di ciò sono coperti  dal segreto di Stato.  Perché quando si parla di soldi il  Vaticano diventa uno stato estero,  quando si parla di tasse torna a  essere "la Chiesa".

 

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