Gorizia: Pipi (Radicali); il Garante dei detenuti? venga scelto dalla comunità penitenziaria

Dalla Rassegna stampa

L’elezione del garante provinciale dei detenuti può essere un’occasione per creare democrazia partecipata e per rendere i primi “beneficiari” di questa figura, ovvero tutta la comunità penitenziaria, i veri protagonisti della scelta.
Quale sia la logica di procedere con votazione segreta dei soli consiglieri è difficile da comprendere. Va evitato a detta di Pipi (Radicali) che anche questa carica possa essere, magari involontariamente, oggetto di mediocri logiche di potere mentre è fondamentale promuovere dibattito e conoscenza su temi come giustizia, sicurezza e diritti.
Questo incarico va riempito di significato, va privilegiato il portato culturale e cosa c’è di più importante che rendere la comunità penitenziaria con i suoi detenuti, agenti, personale e associazioni i protagonisti dei propri diritti? Sono convinto che Don Alberto e Andrea Bellavite dovrebbero fare “campagna elettorale” per questo incarico entrando fisicamente in questi luoghi, che ben conoscono, per coinvolgere attivamente tutta la comunità penitenziaria nella scelta.
“Facciamoli esprimere, facciamo decidere ai protagonisti del mondo carcerario” insiste Pipi. “Se uno dei due, Don Alberto o Bellavite, deve essere il garante dei detenuti saranno ben loro a decidere da chi farsi garantire”. La Provincia può promuovere il dibattito ed il confronto tra i due candidati nel Cie e nella casa circondariale. Entrare in questi luoghi e coinvolgere le persone che li vivono, operano e lavorano è già di per se un risultato positivo. Confinare il voto segreto nell’aula del Consiglio Provinciale sarebbe un errore politico e per questo, come Radicali, abbiamo promosso un confronto-dibattito tra i due candidati, che ringraziamo per aver accettato, venerdì prossimo dalle 17 alle 19 presso il bar alle Ali.

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