Giustizia: Sabelli (Anm); ok a misure alternative, valorizzare istituto della “messa alla prova”

“Abbiamo espresso parere assolutamente favorevole e pensiamo che l’istituto della messa alla prova vada valorizzato: si tratta di vedere se farlo immediatamente o se attendere una prima fase di sperimentazione”. Lo ha detto il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli, al termine dell’audizione in commissione Giustizia della Camera sulle misure alternative alla detenzione e sulla messa alla prova.
Davanti alla commissione, Sabelli ha ribadito la sua opinione sul possibile ricorso ad amnistia o indulto per risolvere l’emergenza carceri. “Non ci piacciono le soluzioni di emergenza, pensiamo a interventi strutturali: ci sono lavori già fatti, come la relazione della Commissione Giostra e alcuni ddl in materia cautelare. Ora - ha sottolineato - bisogna che su questo ci sia una riflessione seria per arrivare a interventi che messi insieme producano effetti virtuosi.
Vogliamo evitare che l’attenzione si concentri su paroline magiche come l’amnistia e l’indulto. Una soluzione di emergenza - ha ricordato - è già stata adottata nel 2006 con l’indulto ma proprio quell’esperienza dimostra che poi ci si ritrova punto e a capo”. Non è mancato, nel corso dell’audizione, un riferimento all’uso dei braccialetti elettronici per i detenuti.
“In astratto è uno strumento utile. Ma bisogna vedere le modalità di attuazione concreta - ha sottolineato il presidente dell’Anm. Se si riesce a sviluppare può essere un ausilio. Ma prima dobbiamo confrontarci con un’esperienza più significativa di quanto fatta finora”.
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