Giustizia: Osapp; abbiamo 22mila detenuti in più, dal governo ci aspettiamo concreta risolutezza

“Se nel carcere di Torino i detenuti nuovi giunti dormono, da giorni, per terra senza neanche il materasso e se nell’istituto di pena di Roma-Rebibbia, una volta fiore all’occhiello dell’Amministrazione penitenziaria, si continua a morire (3 giorni fa, il quinto decesso negli ultimi 20 giorni), il Governo e la Ministro della Giustizia Cancellieri dovrebbero fare qualcosa di più che parlare soltanto di provvedimenti tampone” è quanto si legge in una nota a firma di Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) che aggiunge: “tra l’altro la Guardasigilli Cancellieri, qualora dal Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) le giungano puntuali informazioni, dovrebbe essere più che preoccupata del ritorno nelle carceri a 66mila presenze detentive per soli 43mila posti-letto effettivi, con 7 regioni (Liguria + 75%, Puglia +64%, Veneto +58%, Lombardia + 53% Valle d’Aosta + 50%, Marche +47% e Campania +46%) che hanno persino superato le presenze c.d. tollerabili ed altre quattro regioni (Friuli, Lazio, Umbria e Sicilia) che sono assai vicine a tale limite.
“Tra l’altro - prosegue il leader dell’Osapp - mentre riprende un po’ dappertutto il cd. effetto porte girevoli, con gli arrestati che non sostano più nelle camere di sicurezza delle Questure prima delle udienza di convalida presso i Tribunali, continuano a diminuire i poliziotti penitenziari in servizio (-1,4% dall’inizio 2013) per infermità e per raggiunti limiti di età”.
“Purtroppo, le iniziative verso il carcere dei Ministri della Giustizia degli ultimi anni, fino alla recente Guardasigilli Severino, sono risultate del tutto fallimentari, non solo per responsabilità politiche nel valutare, senza strumentalizzazioni e slogan, l’emergenza penitenziaria del Paese in termini di minore sicurezza e più gravi rischi per la Collettività e per l’incapacità dei vertici che gestiscono il sistema nell’individuare soluzioni adeguate, ma anche per l’assenza di coraggio nell’affrontate il problema in maniera globale e senza pregiudizi”.
“Come rappresentanti del personale e addetti noi stessi agli istituti di pena, ci auguriamo - conclude Beneduci - che la Ministro Cancellieri non chiuda la porta ad alcuna delle soluzioni possibili e necessarie, compressa l’integrale riforma del sistema, delle sanzioni che vi si scontano e della Polizia Penitenziaria che ne garantisce il funzionamento".
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